#TCG – Hatem Ben Arfa, l’anima soul del calcio francese

#TCG – Hatem Ben Arfa, l’anima soul del calcio francese

di @MarcoMencaOffic

Samir Nasri, Jeremy Ménez, Hatem Ben Arfa. Di presunti eredi di Zinedine Zidane ne abbiamo visti parecchi in questi ultimi 15 anni. In tanti ci hanno provato, ma la costante è rimasta quella: Zizou è inarrivabile. In Francia aspettano con ansia un erede, intravedono la speranza in Paul Pogba, ma prima di lui molti si sono bruciati alla ricerca del successo e cercando di sorreggere un’eredità dal peso troppo grande. Tutti frenati e fregati da un carattere che non li ha di certo aiutati, anzi, se possibile affossati.

I tre giocatori già citati, ad esempio, avrebbero potuto portare avanti una carriera ben diversa, ma per motivi diversi si sono eclissati, rimanendo nel limbo dei talenti mai del tutto espressi. Immaginate quei tre, schierati dietro a Benzema: avrebbero dovuto fare sfracelli. La classe ‘87 in Francia sembrava la più promettente, piena di genio, invece ha prevalso la sregolatezza.

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Eppure la flebile speranza di vederli di nuovo protagonisti assoluti ancora esiste. Ce la dà Hatem Ben Arfa da Clamart, un palmarès che sarebbe da sogno per la maggior parte dei calciatori, ma con pochi trofei conquistati da attore principale. Lo prende giovanissimo (nel 2003 ha appena 16 anni) l’Olympique Lione delle meraviglie con cui vince 11 trofei. La concorrenza però è troppo grande, in squadra i campioni sono tanti: Malouda, Juninho, Govou. Lo spazio è poco, le partite da titolare anche meno. Nel frattempo arrivano pure i contrasti con il mister Houllier e il presidente Aulas.

Ma i lampi di classe ci sono e attirano l’attenzione di un altro Olympique, il Marsiglia, che nel 2008, a 21 anni, lo preleva con la prospettiva di dargli un ruolo di primo piano. Gerets gli cambia ruolo, da ala lo trasforma in trequartista schierandolo da seconda o mezza punta. Il piede mancino è magico e sorretto da una rapidità nello stretto fuori dal comune: “Gli ho visto fare delle cose incredibili – ha dichiarato tempo fa Benzema – sembrava Messi. Poi ha fatto scelte sbagliate”. Che puntualmente arrivano anche a Marsiglia. Litiga con Cissè per un entrataccia subita in allenamento, si rifiuta di subentrare a partita in corso nel match dell’anno, contro il PSG nel Le Classique. Per fortuna però le prestazioni sono ancora incoraggianti e piene di spunti di classe. Quando le performance peggiorano ecco che arrivano le discussioni con Deschamps e, inesorabilmente, il suo tempo sotto Notre Dame de la Garde (e nel suo Paese) si esaurisce.

Scommette su di lui il Newcastle. Hatem si trasferisce Oltremanica e porta con sé il suo solito bagaglio di colpi e di sogni. A stroncarli è da subito Nigel de Jong, all’epoca mastino del City, che senza troppi complimenti gli spacca letteralmente le gambe dopo appena un mese e mezzo di Premier League. Una scena straziante, con Ben Arfa che esce dal campo addirittura con la maschera d’ossigeno. La sentenza è terribile: doppia frattura di tibia e perone. Il Newcastle però gli dà fiducia e lo riscatta. Al rientro in campo l’Enfant Terrible sforna giocate da urlo e mostra alla Premier tutte le sue capacità. Il carattere però rimane lo stesso e cominciano i dissapori con Alan Pardew, l’allenatore bianconero che al quarto anno con la casacca dei Magpies lo spedisce in prestito forzato all’Hull City. Siamo arrivati al 2014, e quella di Hull è una parentesi buia, contornata da pochissime presenze e nessuno sprazzo di vera classe. Eppure il carattere non manca. Hatem dichiara addirittura di puntare ancora al Pallone d’Oro e a vincere i Mondiali.


C’è bisogno di una svolta e gliela offre l’OGC Nice, che lo rivuole in patria. “E’ una scommessa per noi e per lui – le parole di Jean-Pierre Rivere, presidente del Nizza -. Non lo consideriamo come un messia, ma come un elemento che integrerà il nostro collettivo. Per lui sarà complicato tornare in campo dopo un periodo senza giocare, ma ha talento e faremo di tutto affinché possa esprimersi al massimo con noi”. Scommessa vinta oseremmo dire. Continuità, finalmente, quella che gli era sempre mancata. Poche pressioni, quelle che lo hanno sempre destabilizzato. Una media realizzativa da goleador vero col Nizza catapultato nelle parti alte della classifica. E il contratto? In scadenza, con gli occhi ed i portafogli di mezza Europa ben fissi su questo gioiello francese, finalmente sbocciato alla soglia dei trent’anni. L’ultima indiscrezione è di pochi giorni fa: a lui sarebbe interessato addirittura il Barcellona.

Se non avessi fatto il calciatore – ama ricordare il fantasista – sarei stato un cantante alla Stevie Wonder”. Hatem Ben Arfa è così, uno spirito libero, uno che continua salire in cima e cadere giù, uno che le rivincite sa prendersele e che speriamo abbia maturato certe qualità. Il nuovo Hatem Ben Arfa con la testa ed il cuore finalmente al servizio delle sue strepitose gambe.