#TCG – Marko Arnautovic: da grande volevo essere Ibra

#TCG – Marko Arnautovic: da grande volevo essere Ibra

di @MarcoMencaOffic

Il nome che porta Marko Arnautovic è di quelli importanti nel mondo del calcio, come il cigno Van Basten, per dirne uno. Il ruolo, il fisico, il genio e le origini slave ricordano invece un altro grande: Zlatan Ibrahimovic. Insomma ci sarebbero tutti gli ingredienti, anche scaramantici, per indurci a pensare che stiamo parlando di un fuoriclasse di caratura mondiale. Purtroppo, però, di Ibra Arnautovic sembra aver imitato solo quegli aspetti più sregolati del carattere, che appartengono al campione svedese più fuori dal campo che sul rettangolo verde.

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Dalla periferia di Vienna, dove cresce nelle giovanili dei più blasonati club austriaci, Marko Arnautovic emigra in Olanda, a Enschede, nel Twente. L’Eredivisie si rivela per lui l’ambiente ideale, dopo un paio di stagioni da grande promessa e tanti gol nelle giovanili, la fortuna lo aiuta come spesso accade agli audaci. Stagione 2008/09, il centravanti titolare, lo svizzero Nkufo, si infortuna e Steve McClaren – ex Ct della nazionale inglese – tira fuori dal cilindro questo gigantesco ventenne austriaco, che lo ripaga fin da subito tanto che quando Nkufo rientra decide di non privarsene più. Marko Arnautovic viene dirottato sulla destra a completare il tridente con Elja e le grandi prestazioni e la doppia cifra (12 reti) gli valgono le attenzioni dei migliori club d’Europa.

La sfortuna, però, è dietro l’angolo ed un grave infortunio a fine stagione gli pregiudica la preparazione con l’Inter mourinhana, che nel frattempo lo prende in prestito soffiandolo al Chelsea. La stagione del Triplete sotto la madonnina è la più travagliata per l’ormai designato erede di Ibrahimovic. Le presenze sono poche, pochissime al contrario delle vittorie della squadra che conquista il mondo. Arnautovic spreca il suo più importante trampolino di lancio a causa principalmente dei suoi comportamenti. Viene additato come professionista poco esemplare e le voci si diffondono: per molti, quasi tutti, è uno preferisce lo svago della capitale della moda ai duri allenamenti di Mourinho. Le donne, i locali, la bella vita. Verità o dicerie, tutto questo tiene Marko fuori dal grande giro.

Ma la qualità c’è, quella non è mai mancata. E allora in Germania qualcuno si ricorda di lui e lo porta al Werder Brema. Ancora una volta però l’austriaco fallisce l’occasione di riscatto. Anche qui i comportamenti non sono da incorniciare, viene ricordato soprattutto per i molti infortuni e i richiami disciplinari. Nei tre anni tedeschi il gol non è di certo il suo migliore amico: la media realizzativa è molto bassa, nonostante le caratteristiche tecniche e i colpi siano quelli di un grande attaccante. Marko Arnautovic avrebbe tutto per sfondare.

Nel 2013, è lo Stoke City a puntare su di lui e a portarselo oltremanica. Le prime due stagioni in maglia biancorossa sono abbastanza anonime. Come il primo Ibra anche lui segna poco, ma la Premier sembra essere un campionato più adatto alla sua fisicità. 
Finalmente il talento del viennese comincia sbocciare. La svolta arriva in questa stagione: Marko Arnautovic diventa trascinatore e capocannoniere della sua nazionale, grazie anche agli assist di David Alaba, e l’Austria si qualifica a Euro 2016. Con lo Stoke, Marko si trasforma nell’ammazzagrandi e innalza enormemente la sua media gol in Premier. Va a segno contro il Tottenham, colpisce il Chelsea, abbatte da solo il City, fa gol anche contro United, è decisivo dal dischetto contro l’Everton.

Insomma per Marko Arnautovic sembra arrivato il momento di consacrarsi come quello che già è: un favoloso centravanti. Insieme a Bojan e Shaqiri, anche loro in cerca di riscatto, potrà fare grandi cose, magari slegandosi per sempre dal pesante paragone con Ibrahimovic. Intanto lo Stoke City viaggia spedito in Premier e sogna quella qualificazione in Europa che riconsegnerebbe a Marko il palcoscenico giusto per i migliori campioni, quelli che Testa, Cuore e Gambe.