“Catalessi”. Mazinho racconta Manchester 2003

“Catalessi”. Mazinho racconta Manchester 2003

La stagione 2017/18 segna il ritorno del Milan in Europa, il suo salotto preferito. I rossoneri tornano nel loro habitat naturale accompagnati da uno dei simboli storici dei loro trionfi continentali: la maglia bianca da trasferta.

Per raccontare lo spirito delle grandi vittorie e celebrare il ritorno del Milan in coppa, con la complicità di adidas Italia abbiamo deciso di vestire alcuni tifosi eccellenti proprio con la divisa-feticcio di ogni milanista e di farci raccontare le emozioni dei trionfi in Champions League dei rossoneri.

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Maglia Bianca Milan Mazinho

“Catalessi.

Non credo esistano termini più validi di questo per descrivere la sensazione provata il 28 maggio 2003, i giorni antecedenti il 28 maggio 2003 e, in realtà, tutto quel lasso di tempo che intercorre tra la rete di Inzaghi Jon Dahl Tomasson allo scadere contro l’Ajax e la corsa di Sheva ad abbracciare Nelson in quella notte là.

Nel mezzo, un derby come semifinale di Champions, il gol del solito Andriy, il ginocchio di Abbiati e lo Stadio che canta “Andiam a Manchester”. Non credo esista nella Storia del Gioco una goduria più grande di passare il turno contro i rivali cittadini, arrivare in finale contro i rivali storici e vincere. Ai rigori. Dopo tre pareggi consecutivi.

No, non credo esista una goduria più alta di quella. Anche perché tale sensazione di godimento è inversamente proporzionale al terrore di uscire sconfitto da questa faida fratricida tra connazionali”.

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“La finale di Manchester porta il volto di tanti eroi. Porta il volto di Paolo che la alza da Capitano, porta il volto di Andriy, i suoi occhi immortali che guardano ora l’arbitro, ora Buffon, ora l’arbitro, ora Buffon, ora l’arbitro, ora il pallone.

Porta il volto del fu eterno secondo Carlo Ancelotti, porta il volto di una tifoseria che incita a riconquistarla, porta il volto per una volta espressivo di Nelson Dida che para i rigori e che avrebbe baciato la traversa, porta il volto di Roque Junior che entra, si infortuna, ma che continua stoicamente a correre, se si può chiamare correre quello zoppicare sulla fascia.

Porta il volto del tifoso che ‘se lo sbaglia è finita’, porta il volto di tutti i milanisti che hanno aspettato nove lunghi anni per alzarla ancora. Porta il volto del Diavolo, che per quella notte, tra le altre, è un Diavolo in Paradiso”.

Maglia Bianca Milan Mazinho

Daniele Mazzanti, milanese e milanista. Da piccolo sognava di diventare l’amministratore delegato del Milan.
Su Twitter è @Dan_Maze, con l’arroganza di chi ne sa.