La recensione delle Nike Phantom GX

La recensione delle Nike Phantom GX

Per quanto riguarda agilità e precisione, Nike è da un po’ di anni che cerca la “formula magica” dopo aver detto addio alle storiche Hypervenom, con cui si concesse un passaggio a vuoto (le II) in mezzo a due scarpini fantastici e molto amati. 

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Da lì una nuova serie, Phantom, ricca di tentativi e aggiustamenti vari con qualche picco (Phantom Venom, ad esempio) ma senza che avessimo la sensazione di avere fra le mani (o meglio, fra i piedi) lo scarpino del futuro. 

Provare questa nuovissima Phantom – lanciata a gennaio 2023 – ci ha fatto sospettare che – stavolta – la strada sia davvero quella giusta e che le novità di questa GX siano qui fra noi per restare a lungo. 

Ma andiamo nel dettaglio con la nostra recensione delle Nike Phantom GX.

Nike Phantom GX: il test

Andando con ordine, partiamo dalla nuova tomaia delle Phantom. Oltre a essere esteticamente top, la parte in Gripknit che avvolge tutto l’avampiede e le zone di contatto con il pallone è una vera bomba sia in conduzione, che sui lanci che quando si calcia in porta.

Un comfort come non provavamo da un po’ di tempo (il Gripknit è davvero morbido e capace di adattarsi alla forma del piede) e un feeling con la palla che non può far altro che generare precisione superiore alla media: palla al piede, nel gioco corto e lungo coi compagni, nei tiri verso la porta.     

Apprezzato anche il design dell’allacciatura, decentrato e parzialmente coperto (sulla versione Low Cut che abbiamo testato) dal Gripknit per creare una superficie di calcio più ampia ed uniforme. Promosso a pieni voti.   

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Nike Phantom GX: Flyknit e nuova suola

Senza dimenticare l’ormai solita garanzia del Flyknit che avvolge il piede attorno alla caviglia, nella parte posteriore e nel mesopiede, sotto lo strato Nike Grip. Oggi, a quasi dieci anni da Magista, tendiamo forse a darlo per scontato, ma è giusto ricordare quanto questo materiale abbia migliorato le scarpe da calcio e quanto – anno dopo anno e uscita dopo uscita – sia sempre più performante.  

L’altro aspetto importante di Nike Phantom GX riguarda suola e tacchetti. L’impianto inedito dei tacchetti (13, divisi fra conici, a stella e a gallone) ci è piaciuto, la suola è forse un po’ rigida ma restituisce grip sul terreno e grande reattività.

Certo, i tacchetti sono un po’ alti e questo per chi gioca su sintetico può andare a influire su schiena, ginocchia e sulle anche. Sicuramente questa nuova piastra Nike darà il meglio sui campi in erba naturale, su campi sintetici bisogna farci l’abitudine ma se si è già particolarmente “sensibili” forse meglio pensare alla suola AG.

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Conclusioni

Terminata la nostra recensione delle Nike Phantom GX, è il momento di tirare qualche conclusione.

In generale la nuova GX ci sembra una scarpa ideale per un piede molto fine, perché segue molto la forma e lo costringe parecchio. Chi ha una pianta larga – benché la scarpa si adatti, visto che è morbida – si potrebbe sentire un po’ “soffocato” o a rischio vescichette. Ma per i giocatori con pianta stretta, e soprattutto quelli tecnicamente validi, è una goduria sentirla così attaccata al piede.

Per il resto, le GX sono comode, molto leggere e danno decisamente il meglio di sé quando si ha la palla al piede o la si deve muovere verso un compagno o verso la porta. In questo, bisogna dirlo, la Phantom GX è quella che più ci ha ricordato le nostre amate Hypervenom I.