La recensione delle Nike Phantom Venom

La recensione delle Nike Phantom Venom

La Nike Phantom Venom è l’ultima novità di casa Nike. Questo nuovo modello è l’erede della serie Nike Hypervenom, scarpa apprezzatissima sia dagli amatori che dai professionisti (specialmente nella prima versione).

La Venom entra a far parte della collezione Phantom insieme alla Vision, che abbiamo scoperto nel 2018.

Oggi le abbiamo messe alla prova dedicandogli la nostra consueta recensione.

Ecco allora le Nike Phantom Venom alla prova del campo!

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 Recensione Nike Phantom Venom | Estetica

Dal punto di vista estetico, le Nike Phantom Venom si fanno notare. Il profumo di Total 90 è nell’aria e non è un segreto che Nike abbia voluto ispirarsi  proprio a questo pezzo storico per dar vita a queste nuove scarpette.

Sono già diverse le colorazioni che sono state lanciate sul mercato, quelle che per ora ci hanno conquistato di più sono la versione blu “Fully Charged” (usata da Busquets) e quella nera e oro Black Lux.

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Recensione Nike Phantom Venom | Tomaia

La tomaia delle Nike Hypervenom ha da sempre avuto come caratteristica principale la ricerca dell’attrito con il pallone per favorirne il controllo.

I nuovi materiali scelti da Nike per la Nike Phantom Venom sembrano allontanarsi da questo proposito, virando piuttosto nella direzione tracciata dalla Hypervenom 3, che tornava a un’idea di potenza.

L’unico punto di continuità con il vecchio concept, è rappresentato dalla parte interna del collo dove la Precision PWR zone riesce a garantire grip durante tutte le fasi di gioco.

La prova del campo ci ha detto che la tomaia è decisamente più spessa di quella delle Hypervenom 3. Questa caratteristica offre maggiore protezione e forse maggiore potenza al momento del calcio, ma allo stesso tempo garantisce minore sensibilità.

Nonostante la morbidezza dei materiali, abbiamo percepito la palla un po’ più “lontana” dal piede. Il che ne fa uno scarpino sicuramente adatto a centrali di difesa e bomber, che puntano più alla sostanza e alla protezione che al gioco di fino, ma difficile da trascurare per chi crea gioco.

Recensione Nike Phantom Venom | Suola

La Nike Phantom Venom, comoda e leggera, è adatta a chi ha una pianta medio-larga.

Nonostante la parte posteriore, sul tallone sia molto stretta, il disegno della parte anteriore si allarga molto sulla pianta. I nostri tester (entrambi di pianta stretta, in questa occasione), hanno avuto problemi nel “riempirla” nella parte anteriore.

La parte posteriore invece è davvero stretta, molto aderente attorno alla caviglia nel momento in cui si allaccia la scarpa. Se siete particolarmente sensibili in quella zona, tenete in considerazione questo particolare.

Nel complesso la tacchettatura sia AG che FG è efficiente e molto funzionale, garantendo un ottimo grip sul terreno e grande stabilità.

La Nike Phantom Venom, specie nella versione FG, è una scarpa molto rigida. Perfetta per scatti e cambi di direzione, ma che risente tanto dei contraccolpi. I cuscinetti ammortizzano gli urti ma non è esattamente la scarpa più adatta a chi soffre un po’ alle articolazioni.

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Recensione Nike Phantom Venom | In sintesi

Concludiamo la nostra recensione facendo un bilancio delle prestazioni della Nike Phantom Venom.

È una scarpa adatta a giocatori che cercano protezione, potenza e concretezza per il loro gioco. La sconsigliamo a chi ha una pianta del piede troppo stretta e desidera – invece – scarpini ben aderenti, perché difficilmente riuscirà a riempire tutta la scarpa nell’avampiede.

Valutiamo la nuova tomaia come un passo non tanto indietro, quanto in un’altra direzione rispetto al progetto originario Hypervenom per quanto riguarda sensibilità e controllo di palla. La protezione è invece aumentata molto.

Che sia una strategia ben definita di Nike che andremo a comprendere solo con le prossime uscite? Non ci resta che scoprirlo insieme.