Adidas F50 ultima generazione, la nostra recensione

Adidas F50 ultima generazione, la nostra recensione

Sin dal loro arrivo sul mercato hanno subito attirato la nostra attenzione. Vuoi per il look aggressivo (la tomaia ricorda quasi la pelle di un serpente corallo), vuoi per le novità tecniche, vuoi perché negli ultimi 11 anni dire Adidas F50 era diventato quasi sinonimo di ‘scarpa da calcio’ soprattutto per chi faceva di leggerezza e velocità le proprie parole d’ordine. Alla vigilia di quella che per Adidas Football sarà una svolta epocale, chiudiamo il cerchio offrendovi la recensione delle Adidas F50 adizero, ultimo silo in ordine di tempo ad essere passato dai nostri piedi maldestri dopo Predator Instinct, Nitrocharge II e 11Pro.

adidas-f50-adizero-2015

Estetica. Dal punto di vista del look si tratta senz’altro di una scarpa importante. Il look non passa inosservato, particolarmente efficace sia sulla versione rossa del test – la stessa dell’Haters Pack, sintetica e con suola FG – sia nelle varianti viste via via nel corso delle settimane. Menzione particolare per quella bianco perla vestita da Bale nel Clàsico e per quella blu realizzata in occasione dell’ormai prossimo mondiale femminile, in Canada. Mezzo voto in meno per la scelta di relegare le tra strisce Adidas su tacco e linguetta; va bene innovare, ragazzi, ma a certe cose ci teniamo!

Comfort. Leggera come sempre (la lotta con i modelli precedenti è sul filo dei grammi), la nuova F50 a prima vista fa storcere un po’ il naso. La tomaia monopezzo in Hybridtouch con sovrastruttura in 3D Dribbletex lascia al tatto un impressione di maggiore rigidità che però – attenzione! – non trova affatto riscontro sul campo. La Adidas F50 sono aderenti ma comode e il materiale con cui è realizzata la parte esteriore è in grado di seguire alla perfezione la conformazione del piede. Certo, un po’ di rigidità (riscontrata soprattutto sul posteriore) è da accettare, si tratta pur sempre dell’ammiraglia Adidas per il segmento speed, progettata per dare il meglio in altre circostanze. Grande curiosità aveva suscitato in noi la suola, che presentava un disegno completamente nuovo, con l’inserimento di una “spina dorsale” nella parte centrale dell’avampiede, l’accantonamento del classico Sprintframe Adidas (ma che vi aveva fatto di male?) e la scelta di mettere tre soli tacchetti nella parte posteriore. Al netto delle piccole rigidità cui accennavamo, le nostre Adidas F50 Adizero si sono comportate ottimamente sia sui terreni erbosi sia sul sintetico, assecondando in maniera eccellente la corsa e le variazioni repentine di direzione. Molto bene anche nelle due o tre uscite “bagnate”, come vedremo fra poco.

In campo. Il rapporto con il pallone è di quelli schietti. Come ogni scarpa leggera, caratterizzata da una tomaia ridotta ai minimi termini per guadagnare in termini di grammi, le Adidas F50 fanno sì che i piedi siano sempre a stretto contatto con il pallone. In questo senso, chiaramente, a beneficiarne sono i giocatori più dotati tecnicamente, anche se la positività in termini di controllo e gioco della palla resta evidenti per tutti. Un appunto che si può muovere è quello della scarsa protezione che queste F50 offrono agli impatti, soprattutto sulla parte superiore, ma si tratta di un requisito non fondamentale per chi gioca tutte le sue carte su scatto e dribbling secco. Molto bene, infine, l’uso sotto la pioggia e su campi umidi/bagnati, dove il Dribbletex ci ha offerto sicurezza e dato grande soddisfazione.

Conclusioni. Con quella che dovrebbe essere a tutti gli effetti l’ultima versione di sempre delle F50 Adizero, Adidas ha cambiato in parte il concetto alla base del modello e il target di riferimento. La nuova Adidas F50 non è soltanto uno strumento per attaccanti agili e ali rapidissime, ma si rivolge (specie grazie alle qualità della tomaia) anche ai centrocampisti di fantasia, quelli che spesso costruiscono l’azione con i loro tocchi anzi che finalizzarla. La consigliamo dunque a punte e ali, ma anche a trequartisti e mezzali fantasiose; si possono sfruttare con successo anche sugli esterni difensivi, a patto di accettare qualche piccola rinuncia in termini di robustezza. Sarà un caso, ma che Adidas sia alla vigilia di una rivoluzione nel reparto calcio si capisce anche da queste piccole cose; c’è da scommettere che nelle nuove uscite dell’estate 2015 vedremo una somma di tutte le (buone) novità introdotte con le ultime generazioni di F50, Nitrocharge, 11Pro e Predator. Se non dovesse bastare, be’ potete sempre fare i ‘sentimentali’ e portare in campo anche nel 2016 i vecchi silo con le tre strisce. Di certo non rimarrete insoddisfatti.



Post a new comment