Adidas F50 Adizero, il nostro test

Adidas F50 Adizero, il nostro test

È la scarpa che ha segnato più reti durante la stagione nei principali campionati europei (820) e anche al mondiale (48), secondo i dati raccolti da SoccerBible. In Brasile l’abbiamo vista ai piedi di alcuni dei migliori goleador del panorama internazionale, da James Rodriguez a Müller a Robben e – in edizione esclusiva limitata – a quelli del numero 10 più forte del mondo: Leo Messi.

Con la complicità di Adidas Italia abbiamo messo alla prova, durante il mondiale, le F50 Adizero del Battle Pack, le stesse che alla sera ammiravamo davanti alla tv, addosso ai nostri giocatori preferiti.

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Estetica d’impatto. Il look è accattivante, attira l’attenzione, fa parlare di sé già a bordo campo, prima di scendere sul terreno di gioco. Il tema della F50 è forse quello che abbiamo preferito fra la alternative del Battle Pack a causa delle geometrie più lineari del modello base, senza contare poi l’esclusività della versione dedicata a Leo Messi, unica tricolore. Ci piace soprattutto – tanto per fermarci alle apparenze – che le tre strisce arancioni simbolo dell’Adidas siano praticamente parallele al terreno di gioco, offrendo anche al primo sguardo l’idea di una scarpa veloce e aerodinamica.

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Leggerezza estrema. A livello di prestazioni stiamo parlando della F50 e quindi di una delle scarpe più leggere in circolazione. Ma dietro la leggerezza c’è di più, infatti siamo rimasti particolarmente sorpresi dalla morbidezza della scarpa. La calzata è comodissima e questo si può apprezzare già senza pallone ma ancora di più in campo, palla al piede, dato che lo spessore che separa il piede dal pallone è veramente minimo. Il materiale usato è l’HybridTouch, morbido come la pelle naturale ma con tutti i benefici in termini di resistenza e durata propri delle materie sintetiche. La risposta nel controllo della sfera e nei cambi di direzione è ottima, anche grazie alla presenza del Dribbletex (un materiale studiato per migliorare il grip) sull’avampiede e alla nuova disposizione dei tacchetti. Quelli della versione FG sono ben sagomati e riescono ad artigliare il terreno senza influire negativamente sui movimenti, li consigliamo senz’altro per campi in erba naturale o sintetico di ultima generazione. Per campi più duri, ricordiamo sempre, è preferibile scegliere una suola diversa (ad esempio tacchetti AG) anche per tutelare le articolazioni e la schiena.

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Il controllo e la potenza. La punta dello scarpino, particolarmente affusolata, aiuta a valorizzare al massimo il cambio di passo e lo scatto, momenti nettamente privilegiati rispetto alla fase conclusiva dell’azione. La suola è abbastanza rigida; pertanto chi sogna una F50 deve tenere conto di questa caratteristica. Nel complesso, pur adattandosi bene a tutte le caratteristiche morfologiche, resta sostanzialmente una scarpa praticamente perfetta per chi ha la pianta del piede stretta. Adatta ad esterni rapidi, rifinitori, e agli attaccanti di nuova generazione, falsi nueve mobili e fisicamente non statuari come Messi o Suarez, la F50 è meno consigliata per difensori e centrocampisti centrali, gente che necessita di scarpe più robuste per opporsi agli avversari. Una possibile risposta alle piccole obiezioni mosse potrebbe arrivare fra la fine dell’estate e l’autunno, quando scopriremo se – come accaduto per le precedenti edizioni – Adidas offrirà agli amanti delle F50 anche una versione in pelle un po’ meno leggera ma più ‘consistente’.

[Tester: MR7, Sex]



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