New Balance lancia l'edizione limitata Visaro Force, che muta colorazione a seconda della pressione.
Per tutti i piedi e per tutte le tasche. Con questo slogan potremo lanciare questa nostra recensione delle Nike Premier 2, dedicata alla versione più recente della scarpa “classica” di Nike Football.
Nei quasi 6 anni di vita della Premier (aggiornata poi nel 2017) non sono state tessute a sufficienza le lodi di un modello che è molto più di un omaggio stilistico a scarpini storici del brand come “The Nike” (1971) o la “Tiempo Premier” (1994).
Recensione Nike Premier 2: perché sì
Il look, innanzitutto. La semplicità delle linee della Premier 2, la linguetta stile Air Legend e la scritta Nike oversize sul tallone ci offrono un’icona di stile che è bello portare in campo, settimana dopo settimana, su prati affollati da colori fluo e silhouette futuristiche. Anche a prima vista, con le Premier non ci sono dubbi: è una Nike da calcio. Forse, a conti fatti, LA Nike da calcio.
In più, rispetto alla prima release, sono aumentate le tinte a disposizione, fra versioni monocromatiche (pensiamo alla total red), rielaborazioni dei pack ufficiali o omaggi a modelli del passato, come la 10R o la nostra Velvet Brown/Blue in stile Euro 2008.
Parliamo poi della morbidezza. L’arrivo della pelle di canguro su questa nuova versione ha migliorato sia il comfort che il rapporto con il pallone. Chiariamoci: si tratta di un approccio al campo e alla palla di tipo tradizionale, con un morbido strato di k-leather – quasi dei “cuscinetti” disegnati dalle cuciture – a frapporsi tra il piede e il pallone.
Recensione Nike Premier 2: perché sì
La sensibilità non sarà quella garantita dalle sottilissime Mercurial 360, ma per chi (e siamo tanti) ha tirato i primi calci con gli scarpini in pelle, in tempi di massima tecnologizzazione questo “ritorno al passato” è una sensazione quasi confortante. Senza contare che ci sono momenti, specialmente durante la settimana, nella quale il piede ha bisogno di essere un po’ “coccolato”.
Lo fa uno come Mauro Icardi, perché non dovreste voi? Resistete alla calzata un po’ stretta dei primi utilizzi e il gioco è fatto. Fra l’altro, casomai ve lo steste chiedendo, è migliorata di gran lunga anche la capacità dello scarpino di “resistere” senza cedere e lasciare che il piede si muova troppo al suo interno. Merito dei materiali e della nuova conformazione delle cuciture sulla tomaia.
Un’altra conferma ci è arrivata, poi, dalla classica suola plastica in Tpu, con 13 tacchetti conici. Tutto molto tradizionale – è vero – e aggressività su spostamenti rapidi e cambi di direzione non paragonabile alle suole moderne, ma la stabilità resta eccellente sia su terreni naturali secchi (Firm ground, appunto) che sui nuovi sintetici.
Senza contare, come già scritto, che è un tipo di scarpino che non sollecita in maniera eccessiva articolazioni e schiena.
Recensione Nike Premier 2: l’Anti-Clog
Un grosso (ENORME) punto a favore – poi – arriva dal fatto che sulla Premier 2 al posto della suola SG proposta sul primo modello sia disponibile il modernissimo Nike Anti-Clog, cioè quella tecnologia di Nike studiata per “respingere” il fango e far sì che si possano affrontare i 90′ della partita senza l’incubo di dover liberare la suola dai residui.
Una tecnologia che piace anche ai pro (si veda Higuaìn al debutto con il Chelsea, ad esempio) e che Nike ha fatto bene a mettere a disposizione di tutti a un prezzo contenuto grazie a questo modello.
In campo l’abbiamo trovata comoda come la sorellina FG e in grado di darci comfort e stabilità anche nella brutta stagione e su quei campacci che il nostro amore per il calcio ancora ci fa frequentare, contro ogni logica.
Recensione Nike Premier 2: perché no
Vedendo la cosa da un diverso punto di vista, ci sono anche motivi per “sconsigliare” le Premier 2.0. Punterete su altro se non siete patiti della pelle e siete – invece – adepti dei materiali più moderni concepiti da Nike. Flyknit, pelli sintetiche, scarpini ibridi: la gamma è ampia e la scelta non manca, soprattutto se l’intenzione dovesse essere quella di ridurre gli strati fra voi e la palla.
Ultimamente, poi, sono sempre di più i modelli che non richiedono adattamento alcuno: escono dalla scatola e sono pronti all’uso, senza mai perdere il fit. Da questo versante, chi apprezza questa caratteristica, potrebbe non trovare attraente il tempo richiesto per adattare la scarpa al piede e quella inevitabile fase successiva, nella quale il pellame cede.
Inoltre, per quanto le Nike Premier 2 si comportino in maniera eccellente anche sui campi artificiali (per molti di noi la norma), occorre ricordare sempre che il sintetico è nemico della pelle e, a lungo andare, questo si vede in termini di usura.
Recensione Nike Premier 2: conclusioni
Il giudizio finale non può che essere super positivo. Uno scarpino comodo, affidabile, prodotto con materiali di qualità a un prezzo abbordabile (e va facilmente in saldo, dopo pochi mesi!), ora disponibile anche in colorazioni diverse e nella strepitosa versione SG Anti-Clog. Cosa si può desiderare di più dalla vita?
Usare la Premier 2.0 ci ha in qualche modo riconciliato con l’essenza del calcio. Questi sono gli scarpini che metteremo nel bagaglio a mano, a scatola chiusa; non si sa mai che – ovunque stiamo andando – salti fuori un pallone. [Foto: Soccerbible]