La Recensione delle Adidas Predator Freak +

La Recensione delle Adidas Predator Freak +

Nel 2021 Adidas aggiornato le Predator Mutator 20+, trasformandole in Predator Freak+. Un lieve aggiornamento che abbiamo avuto la fortuna di portare in campo per la nostra recensione! Curiosi? Continuate a leggere!

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Recensione Adidas Predator Freak – Estetica

Lo stile delle Adidas Predator Freak mantiene le caratteristiche delle Predator degli ultimi anni: aggressività e materiale in rilievo come David Beckham ci ha insegnato! Sicuramente la collezione che ci ha più colpito, è quella dedicata a X-Men ma per gli amanti della sobrietà c’è anche la versione Super Stealth!

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Recensione Adidas Predator Freak – Perché sì

La tecnologia Demonskin, i gommini sulla tomaia, confermano il loro impatto positivo che già avevamo riscontrato l’anno scorso nella versione Mutator. Abbiamo apprezzato la scelta di inserirli anche sul collo del piede. In fase di controllo abbiamo acquistato qualcosa in termini di grip.

Insomma, se cercate una scarpa che offra attrito e vi aiuti a tenere il pallone incollato al piede, le Predator Freak+ sono quello che fa al caso vostro! Ottime davvero, sia in fase di conduzione che di calcio.

Niente da dire ancora una volta sulla tecnologia Laceless. In termini di libertà di calcio e percezione della sfera, giocare con queste scarpette è un piacere. Il calzino mantiene la scarpa aderente al piede impedendo scivolamente e senza soffocare il piede. La scelta di rendere più alta la parte posteriore del calzino non ci ha dato grossi benefici né fastidi.

Promossa anche la versione Freak.1, con i lacci, che abbiamo provato nella versione Low. L’allacciatura consente di regolare la pressione attorno al piede in maniera ottimale, per una calzata più tradizionale.

La Predator (in entrambe le versioni) resta una scarpa dedicata prevalentemente a giocatori che hanno una pianta larga, ed è ancora più permissiva – forse – delle edizioni passate.

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Recensione Adidas Predator Freak – Perché No

I dubbi che avevamo elencato per la passata versione delle Predator, rimangono nelle nuove Predator Freak e risiedono tutti nella suola. La parte anteriore è molto larga e la calzata delle Predator, per chi non è abituato a questo modello, richiede un po’ di partite per essere “digerita”.

Nella fase di test alcuni di noi hanno inizialmente riscontrato fastidio all’altezza della pianta del piede. Un lieve disagio che si diffondeva all’altezza del tallone. Area protetta molto bene ma che forse è un po’ troppo larga tenendo il piede troppo poco fermo.

Mettete in conto, se scegliete le Freak, di sopportare un po’ di fastidio, almeno per qualche allenamento, prima che il piede si abitui.



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