di @deCe30 Nel calcio, come nella vita, spesso è tutta ...
di @clapaciello
Questa è la storia di Ramin, bomber girovago e delle sue passioni. Nato a Tubinga nel 1990 da padre Iraniano e madre Tedesca, Ramin ha sempre vissuto a Stoccarda in Germania. Ha due passioni: viaggiare e giocare a calcio. Gioca da quando ha 8 anni; ruolo: punta centrale. Dopo aver fatto il giro del Sud America per sei mesi, aver vissuto altrettanti mesi in Egitto in Erasmus ed essersi laureato, nell’agosto del 2013 Ramin sbarca in Italia per la magistrale in World Politics all’Università di Pavia.
Nei primi mesi in Italia gioca qualche amichevole per farsi un nome e vedere come funziona il mondo del calcio da noi. È in questo periodo che scopre Mizuno. Avendo visto diversi ragazzi indossare la marca giapponese, non così diffusa in Germania, decide di comprare un paio di Morelia II bianche. È un colpo di fulmine. Le Morelia sembrano fatte su misura per una prima punta di peso come lui; solide e comode, permettono sia la giocata di fino che lo scontro fisico, caratteristiche fondamentali per la scarpa di un ragazzone alto 1.90 che sa dare del tu al pallone.
Bene: le scarpe ci sono, il nome Ramin se l’è creato. Manca solo il campo, quello vero.
Nei primi tempi il nostro bomber ha qualche difficoltà a trovare una squadra che lo ospiti, non tanto per le sue qualità ma per il fatto che essendo già iniziata la stagione, molte rose sono al completo. L’occasione si presenta a ottobre 2013 quando, su consiglio di un amico, Ramin prende il bus e si dirige nella zona nord di Pavia dove si allena l’A.S.D. Vallone Calcio. Mister Mauro lo lascia allenare e una volta visto cosa è in grado di fare, è fatta: da quel momento Ramin e il Vallone non si separeranno mai.
Questa squadra sorge nel quartiere Vallone, zona popolare di Pavia, e la squadra ne rispecchia l’anima. L’A.S.D. Vallone Calcio è stata creata da un gruppo di amici nel 2013. L’ispirazione viene dall’Argentina; i ragazzi del quartiere infatti si identificano con la storia del Boca Juniors, la squadra del quartiere Boca creata nel 1905 da giovani emigranti genovesi: gli Xeneizes (Zena sta per Genova, da lì il soprannome). La squadra del popolo creata dal nulla, questo vuole essere il Vallone e la gente lo capisce e ci si affeziona. Andate a vedere una qualsiasi partita dei verdenero, in casa o in trasferta non fa differenza; ad attendervi ci sarà una vera e propria curva armata di striscioni, fumogeni e cori, che non manca mai di incitare i propri beniamini. Cose che ultimamente scarseggiano anche in Serie A, figuriamoci in Terza categoria!
Quando Ramin approda in verde e nero la situazione in campionato non è delle più rosee : 14 punti e decimo posto su 14 squadre. Gennaio 2014 è il momento della svolta: finalmente arriva il tesseramento dalla FIGC. Il bomber girovago segna già al suo esordio e non si fermerà più, cominciando una scalata che porterà il Vallone ai playoff. Impressionanti i suoi numeri: in 13 partite Ramin porta a casa 36 punti su 39 a disposizione e per ben 17 volte firma il tabellino e esultando con la braccia aperte, in stile Zlatan. Solo una regola (per quanto discutibile) impedisce ai verdenero di salire in Seconda categoria: in caso di parità alla fine delle sfide di playoff viene promossa la squadra che è arrivata davanti in campionato. Ma già aver potuto lottare per un traguardo simile è un risultato enorme e il quartiere pavese, a fine stagione, ribolle di felicità.
Quest’anno il Vallone e Ramin hanno continuato il percorso cominciato l’anno precedente. Il numero 9 con le sue Morelia quando gioca, segna. In 14 partite mette a segno 20 goal e a dicembre la squadra è prima in classifica con 32 punti. Tuttavia arriva la notizia che nessuno si aspettava: la sua indole da viaggiatore della quale vi abbiamo parlato lo porta ancora una volta a fare i bagagli. Questa volta è l’America che chiama e Ramin non può non rispondere: Erasmus di sei mesi da gennaio e addio Vallone. In un primo momento la notizia scuote il gruppo ma poi affetto e gratitudine per un bomber, dentro e fuori dal campo, prevalgono.
È grande la festa per salutare il numero 9 venuto da lontano. Conosciamo tutti il detto “dovrebbero fargli una statua”. Ecco, il Vallone l’ha preso sul serio: se andate al “Christian Bar” di via De Gasperi a Pavia e chiedete del bomber Ramo. Vi mostreranno la statua dell’attaccante amante delle Mizuno che ha trascinato questa giovane squadra in vetta al girone A della Terza categoria pavese.
Una storia, quella di Ramin, il bomber girovago, che ci ricorda quanto ancora la passione per questo sport possa essere forte e coinvolgente a qualsiasi livello.
PS: A uno come Ramo con quelle scarpette bisogna dare fiducia. Per questo, con la complicità di Mizuno Italia testerà per noi l’evoluzione delle scarpe che l’hanno reso grande a Pavia, le Mizuno Morelia Neo proprio nel trentesimo anno dalla nascita del modello originale.