Le 5 W: Alen Halilovic

Le 5 W: Alen Halilovic

Di @Palmi14

Nello stesso giorno in cui Francesco Totti segnava il suo trecentesimo gol con la maglia della Roma, a La Coruña un ragazzino croato dà spettacolo ininterrottamente per 67 minuti. Si chiama Alen Halilovic e ha tutto per diventare un fuoriclasse.

Di lui si parla da diversi anni: c’è chi lo paragona a Messi, chi a Modric e chi, ancora, a Iniesta. Nomi pesanti, in grado di condizionare la carriera di chiunque. Così è stato anche per Alen, ma domenica qualcosa sembra essere cambiato. Il diciannovenne di Dubrovnik ha incantato il pubblico del Riazor con numeri da fenomeno. Sempre la giocata giusta, ma un tocco di troppo. Chiunque è rimasto spiazzato dalla facilità disarmante con cui il biondino in maglia rojiblanca ha trascinato lo Sporting Gijón alla vittoria. Poco importa che, nel turno infrasettimanale, il club asturiano abbia perso contro il Rayo Vallecano: tutti hanno visto finalmente di cosa è capace Alen Halilović. Non il nuovo Messi, né un piccolo Modric e neppure l’erede di Iniesta, ma semplicemente Halilović.

WHO? 

Alen è figlio di Sejad Halilović, suo agente ed ex calciatore (ha giocato sia per la nazionale croata sia – e soprattutto – per quella bosniaca). Dino, nato l’8 febbraio 1998, secondo genito di Sejad, gioca nella selezione Under-18 del Barcellona. Il terzo, Damir, nato il 4 giugno 2005, invece, sta muovendo i primi passi da calciatore nella scuola della Dinamo Zagabria.
WHAT?
Halilović è tifoso del Fudbalski Klub Sarajevo. La sua fede è stata rivelata da Said Husejinović, suo ex compagno alla Dinamo Zagabria. La squadra della capitale bosniaca ha anche omaggiato Alen regalandogli una maglia ufficiale con il suo nome dietro.

WHERE?

Quest’estate Halilović ha scelto di lasciare il Barcellona per trasferirsi in prestito allo Sporting Gijón. Amburgo, Everton e West Ham lo hanno corteggiato, ma il mancino classe ’96 ha preferito restare in Spagna. “È un giocatore che aggiungerà qualcosa alla squadra visto che non abbiamo nessuno come lui”, parola del grande Abelardo, 8 trofei vinti da calciatore del Barcellona e, oggi, allenatore dello Sporting.

WHEN?
Alen esordisce in prima squadra con la Dinamo Zagabria il 27 settembre 2012, a 16 anni e 101 giorni, diventando il più giovane debuttante della storia del club. Anche se il match è di quelli delicatissimi – il Derby Eterno contro l’Hajduk Spalato – l’allenatore, Ante Čačić, non ha paura di lanciarlo nella mischia. Poco dopo la fa esordire anche in Champions League nel match casalingo contro il PSG. In questo caso, però, non riesce a battere il record di Celestine Babayaro: il nigeriano resta il più giovane esordiente (con l’Anderlecht a 16 anni e 87 giorni) della competizione, seguito proprio da Halilović. Nella Croazia, invece, il primato è tutta suo: subentrando a Strinic nel match contro il Portogallo del 10 giugno 2013 è diventato il calciatore più giovane a indossare la maglia a scacchi della nazionale maggiore.
 
WHY?
Halilović si è tatuato la scritta “Hala (Forza) Madrid”, non il massimo per uno che è stata pagato 2,2 milioni di euro più bonus – che possono raggiungere un massimo di 17 milioni – dal Barcellona. Il motivo del tatuaggio? Una semplice dedica a Cristiano Ronaldo, suo grande idolo. 



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