Dai bolzplätze ai mondiali: Jérôme e Kevin-Prince Boateng, fratelli contro

Dai bolzplätze ai mondiali: Jérôme e Kevin-Prince Boateng, fratelli contro

di @FFiumi

La Berlino che accoglie Prince Boateng è ben diversa dall’Africa che si è lasciato alle spalle. Siamo nel 1981, il ‘vento del cambiamento’ è ancora lontano, ma a Prince questo non importa più di tanto. Ciò che conta è costruirsi un futuro a Ovest del Muro.

Siamo a Wedding, una delle zone più difficili della città. È qui che crescono i suoi tre figli, tedeschi a tutti gli effetti: George, Kevin-Prince e Jérôme, nato da un secondo matrimonio. Tutti e tre iniziano a giocare a calcio al Panke, il bolzplätz, il campetto del quartiere. Lo fanno per ore e ore, tutti i giorni. George, il maggiore, il più talentuoso, insegna ai fratelli l’ABC del fussball ma finisce con l’allontanarsi un po’ troppo dal pallone. Guai, risse, la prigione. Ne uscirà anni dopo, segnato e profondamente cambiato.

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E poi ci sono gli altri due. Stesso sangue, pochi mesi di differenza, eppure così diversi. C’è Kevin-Prince, estroverso, in cuor suo si sente già un po’ campione e un po’ bad boy. A 7 anni l’Herta Berlino lo nota prima di tutti e non se lo lascia sfuggire. Jérôme invece è meticoloso, perfezionista, più calmo, ma comunque un enfant prodige. E allora qualche anno dopo l’Herta prende anche lui. Scuola calcio, squadra B, le nazionali giovanili, tedesche, ovviamente. Trafila completa: pronti per la nazionale dei grandi. Almeno finchè Kevin-Prince non litiga con l’allenatore dell’Under 21. Deciderà di lì a poco che la maglia della Mannschaft non lo merita, mentre per Jérôme è sempre lì, è il sogno di tutta una vita.

È il 2009, l’anno dopo ci sono i mondiali in Sudafrica. Jérôme è praticamente già sicuro del posto, ma suo fratello? Ormai ha deciso, non farà parte di quell’incredibile melting pot che è la nazionale tedesca, andrà contro corrente. Sceglie di giocare per il Ghana, il paese di papà Prince, dove lui peraltro non è mai stato. Decisione avventata, ‘alla Boateng’, magari presa d’impulso? D’impulso di sicuro è quel che accade in Chelsea-Portsmouth, finale di FA Cup. Viene letteralmente preso a calci per tutta la partita, gli saltano i nervi. E a Ballack salta la caviglia. In Germania è un caso nazionale: i media lo massacrano, la nazionale è unita intorno al capitano che non potrà prendere parte al Mondiale. E Jérôme? Niente, i due non si parlano più. Solo che il destino è stato beffardo, come spesso accade.

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Il sorteggio parla chiaro: Germania e Ghana devono affrontarsi il 23 giugno a Johannesburg per una gara di girone. Mai prima d’allora due fratelli hanno giocato contro a livello di Nazionale. I due si stringono la mano ma si scambiano occhiate di fuoco, intanto i tedeschi vincono 1-0. Finita qui? Macché. Perché il destino, oltre che essere beffardo, a volte ama accanirsi. O forse vuole solo darti un’altra possibilità. Perché nel frattempo i due ricompongono il rapporto, sono più fratelli di prima. E così, quattro anni dopo la prima volta, Jérôme e Kevin-Prince si affrontano di nuovo, altro mondiale, altra gara di girone. Un pareggio, all’inizio la solita stretta di mano e un abbraccio e in mezzo uno sguardo misto di concentrazione, agonismo e orgoglio reciproco.

A questo punto della storia non ci stupiremmo più se i fratelli Boateng dovessero incontrarsi in un mondiale per la terza volta. E siamo sicuri che non si stupirebbero nemmeno loro, perché in fondo sarebbe uguale a tutte le altre volte: come da bambini, come una partitella al Panke.

Anche Kevin-Prince e Jérôme Boateng fanno parte di Nike F.C., l’esclusiva “squadra” di calciatori Nike che porta in giro per il mondo lo stile e il modo di concepire il football del marchio americano. La tappa dei fratelli Boateng è, ovviamente Berlino; le foto sono tratte dalla nuova collezione Holidays ’14. 



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