Per il Chelsea 2019/20 un tris di maglie dai mille riferimenti culturali, sportivi e di stile.
Senza lasciar passare troppo tempo dal lancio della nuova identità visuale del club, avvenuta a fine marzo, l’Inter ha presentato il 7 aprile la quarta maglia 2020/21.
Epocale di per sé, visto che è l’ultima con Pirelli e la prima con il nuovo stemma della squadra nerazzurra, ma ai nostri occhi da apprezzare particolarmente non solo per questi motivi o per una questione estetica (sempre soggettiva).
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Il mondo attorno al quarto kit Inter 2020/21
Il lancio della quarta maglia dell’Inter 2020-2021 ci è piaciuto soprattutto per l’immaginario che è riuscito a costruire attorno al nuovo kit, facendo sì che – nel mondo maglie e non solo – diventasse l’argomento del giorno.
Assieme alla maglia sono stati svelati una speciale collezione Nike (jacket, pantaloni e t-shirt a tema), un video di presentazione, un contenuto speciale a tema FIFA 21, delle tavole originali (che vedete nella foto di copertina e più in basso, ndA) firmate da Dee Mo e Moab, due dei graphic designer che meglio rappresentano la contemporanea scena creativa di Milano, con quell’idea di città dalle mille anime con la quale l’Inter vuole stringere un legame sempre più forte e indissolubile.
Una maglia per molti, quasi per tutti
La maglia è al centro di tutto, ed è perfetta per lo scopo per cui è stata pensata, oltre che perfettamente coerente con l’ispirazione postmodernista dei primi due kit 20/21 prodotti da Nike. I colori fanno parte della palette-Inter (oltre al nerazzurro, bianco e giallo) e la particolare fantasia strizza l’occhio ad alcune maglie particolarmente ardite degli anni ’90 e – dunque – anche al tifoso più nostalgico.
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Ma la cosa davvero importante è tutto quello che gira attorno al kit. Il lancio pensato da Inter parla diversi linguaggi (la grafica, la moda, l’approfondimento e lo storytelling, grazie ai podcast, il gaming) ed è in grado dunque di arrivare e appassionati di tutte le età e di tutto il mondo, anche se non tifosi o lontani dal mondo Inter.
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Quarta maglia Inter 2020/21: un D-day per la cultura delle maglie?
A questo punto, che la quarta maglia – che oggettivamente è molto border line, in quanto a rispetto delle regole – vada o no in campo contro il Cagliari (uno dei peggiori avversari possibili, cromaticamente) è davvero un dettaglio. Che potrebbe trasformarla in oggetto di culto, ma non sposta tanto a livello di percezione e posizionamento.
Sembra semplice, ora che abbiamo visto tutto nero (e azzurro) su bianco, ma la realtà è che da anni aspettavamo – e in qualche modo chiedevamo, attraverso i nostri canali – qualcosa del genere.
C’è ancora tanto potenziale dietro questo genere di contenuti e tanta strada da fare, ma forse abbiamo davvero vissuto il Giorno Zero italiano di una nuova epoca per chi ama il prodotto da calcio e il kit design.