di @FFiumi Spesso si dice che nella vita non ci ...
Il calcio è l’arte di comprimere la storia universale in 90 minuti.
George Bernard Shaw
Il calcio ha il potere di appassionare, emozionare, abbattere le barriere fra i popoli. Ci porta a parlare tutti un’unica lingua universale, quella dei tifosi. Adesso attraverso Fútbol vs Alzheimer, progetto della spagnola Revista Líbero assieme all’Università Autonoma di Barcellona, il calcio diventa anche medicina per lenire gli effetti devastanti di una delle malattie più temute, l’Alzheimer.
Líbero ha prodotto quattro numeri speciali della rivista, che ripercorrono le gesta delle squadre e dei giocatori che hanno segnato la storia del calcio spagnolo e internazionale negli anni ’40, ’50, ’60 e ’70. E indovinate un po’? I pazienti coinvolti nelle attività si emozionano e si divertono, gli occhi brillano rivivendo emozioni di gioventù, come se il tempo non fosse mai passato. Come se la malattia non avesse mai cancellato una parte della storia di queste persone.
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Noi di footbAll Nerds abbiamo intervistato il direttore di Líbero (magazine di cui avevamo già parlato qui l’anno scorso), Diego Barcala, che ci ha raccontato la storia di Fútbol vs Alzheimer e i progetti futuri.
Come nasce l’idea di Fútbol vs Alzheimer? Vi siete ispirati a qualche esperienza simile?
Abbiamo saputo dell’esistenza di uno studio dell’Università Autonoma di Barcellona che aveva fatto un progetto pilota con degli ex giocatori: organizzavano degli incontri con i pazienti affetti da problemi alla memoria e verificavano come risultasse un’attività utile per fare una terapia della reminiscenza. Dopo aver visto i risultati, ci siamo chiesti come potevamo aiutare: così è nata l’idea di creare delle riviste con reportage e vecchie fotografie che servissero come materiale per queste terapie.
Come e da chi sono stati scelti i materiali per le quattro riviste speciali? C’è stata collaborazione con un team medico?
Gran parte dei contenuti di Líbero sono molto nostalgici, parliamo di storie del calcio degli anni 50, 60, 70 , ma anche degli anni 30 e 40; quindi gran parte dei contenuti usati nel progetto erano già pronti. Vorremmo che i medici ci aiutassero per fare in modo che le riviste siano utili per gli esercizi.
Che tipo di lavoro avete fatto sulla rivista a livello di impaginazione, carta, stile di scrittura, perché risultasse più attendibile possibile?
I caratteri sono più grandi del solito, poi ci sono molte fotografie mitiche che hanno fatto epoca e i contenuti di tutte le squadre spagnole più grandi, e di eventi speciali come i Mondiali.
Avete mostrato davvero una fede incredibile nel potere del calcio. Quanto è stato emozionante vedere le reazioni dei pazienti?
La reazione dei pazienti è emozionante, ma lo è ancora di più quella dei familiari che ci stanno raccontando le loro esperienze personali. Ieri ho ricevuto una mail in cui un nipote ci raccontava che la nonna non lo riconosce più ma quando lui le canta l’inno dell’Atletico Madrid lei è in grado di continuare a cantare la canzone quasi fino alla fine.
Come prosegue adesso Fútbol vs Alzheimer?
Durante l’estate raccoglieremo donazioni su revistalibero.com/futbolvsalzheimer e in settembre manderemo nei centri le riviste che potremo stampare. Inoltre stiamo sviluppando uno strumento affinché tutti gli utenti possano scaricare per i tablet una rivista personalizzata, in funzione per esempio dell’età del paziente, della squadra preferita e di altre variabili.
Líbero ha firmato un progetto forte, generoso e quasi visionario. Come dice uno dei protagonisti del video, “è bello ricordare le cose belle”. E il calcio, non ce ne vogliate, è una delle migliori.
[a cura di Fabio e Rossella Pisanu – Ringraziamo Revista Líbero per averci concesso l’utilizzo del video]