Le 5 W: Jamie Vardy

Le 5 W: Jamie Vardy

di @palmi14

L’ultima volta non è andata, ma va bene così. Il Leicester City resta la vera sorpresa di questo avvio di stagione in Premier League. La sconfitta contro l’Arsenal non cancella il grande impatto di Claudio Ranieri, capace di trascinare la squadra a quota 12 punti in classifica e di rimanere imbattuto fino alla settima giornata. Non è tutto: prima del 5-2 subito dai Gunners, contando anche la scorsa stagione, le Foxes hanno collezionato dieci risultati utili consecutivi e, sempre, dieci vittorie nelle ultime quindici partite. Un ruolino di marcia impressionante che ha permesso al Leicester di ottenere la salvezza al termine del campionato 2014-15 e di partire a tutto gas nella nuova Premier. Tra i protagonisti di quest’anno, spiccano i nomi di Riyad Mahrez, ultima gemma del calcio algerino, e Marc Albrighton, tornato illuminante come nelle prime apparizioni con la maglia dell’Aston Villa. Il vero simbolo e condottiero della Blue Army è, però, Jamie Vardy.

Ha lottato tanto per arrivare a giocare a questi livelli e, passo dopo passo, è riuscito a ripagare tutti i suoi sacrifici. Nemmeno il primo anno deludente nell’East Midlands è riuscito a piegarlo: Jamie è ripartito a testa bassa, grazie anche al manager Nigel Pearson, e ha conquistato il pubblico del King Power Stadium a suon di gol. Ora è il capocannoniere del campionato inglese con 6 reti in 7 partite, la scorsa stagione si era fermato a quota 5 in 34 gare. Questo è Jamie Vardy, un ragazzo della middle class inglese che va avanti per la sua strada senza mai porsi limiti.

WHO?
Gary Marrow è stato il primo allenatore di Vardy. I due si sono conosciuti ai tempi dello Stocksbridge Park Steels, quando l’attaccante aveva 20 anni ed era costretto a indossare una targhetta elettronica per essere intervenuto in difesa di un amico preso in giro da dei ragazzi perché indossava un apparecchio acustico. “Oltre a dover avere la targhetta sempre addosso – racconta Marrow – Jamie era obbligato a essere a casa per le 18”. Questo non lo rendeva, dunque, eleggibile per i match in notturna. “Quando giocavamo lontano da Stocksbridge, lo potevo schierare per al massimo un’ora – continua il tecnico – Poi, senza nemmeno cambiarsi, scavalcava la recinzione e saltava sulla macchina dei suoi genitori per tornare prima che scattasse l’ora del coprifuoco. Così è stato per sei mesi”.
WHAT?
Da giocatore dello Stocksbridge Park Steels, Vardy prendeva 30 sterline a settimana. “Non avevo mai guadagnato nulla grazie al calcio, quindi, ero molto felice”, ha assicurato. Prima di accettare la proposta dell’Halifax Town e dedicarsi totalmente alla carriera professionistica, Jamie fabbricava protesi in carbonio per le persone disabili. Oggi guadagna 9.615 sterline a settimana, circa 320 volte di più del primo stipendio.
WHERE?
Jamie è nato a Sheffield l’11 gennaio 1987. A 15 anni è stato scartato dallo Sheffield Wednesday dopo un periodo di prova perché era troppo piccolo. “Sono grande tifoso degli Owles da sempre – ha confessato – E’ stato un duro colpo dover lasciare lo squadra, anche perché, dopo l’addio, sono cresciuto in un mese di 20 cm”.
WHEN?
Il 7 giugno 2015, a 28 anni, Vardy esordisce con la Nazionale inglese. L’attaccante del Leicester entra al 75’ al posto del capitano Wayne Rooney nell’amichevole dell’Aviva Stadium di Dublino contro la Repubblica d’Irlanda, terminata 0-0.
WHY?
Nel maggio 2012 il Leicester City ha pagato 1 milione di sterline più bonus per strappare Vardy al Fleetwood Town. Nessun giocatore proveniente da una divisione inferiore alla League Two era mai stato pagato così tanto. Prezzo eccessivo? La risposta è no: Jamie – detto The Cannon, per il suo grande temperamento – prima di passare alle Foxes, ha segnato 130 gol in cinque anni (66 in 107 presenze con lo Stocksbridge Park Steels, 30 con l’Halifax Town e i rimanenti 34 in 40 gare con il Fleetwood Town). È stato votato miglior giocatore della stagione sia nel 2011 con l’Halifax sia nel 2012 con il Fleetwood per aver portato entrambi club alla conquista dei rispettivi campionati. Un riconoscimento personale raggiunto, anche dopo aver ottenuto la promozione in Premier League con il Leicester al termine della stagione 2013-14, risultando decisivo con i suoi 16 gol.
Tu non smetti proprio mai di correre, eh Jamie?” (cit. José Mourinho, 29/4/2015, post Leicester City-Chelsea 1-3).


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