Il Bhutan, i mondiali di calcio e l’altra finale

Il Bhutan, i mondiali di calcio e l’altra finale

Sono iniziate le qualificazioni a Russia 2018 e, per la prima volta nella sua storia, partecipa anche la nazionale di calcio del Bhutan. I dragoni himalayani (Druk Eleven, per gli amici) hanno esordito, giocato e vinto 0-1 la prima partita, in trasferta contro lo Sri Lanka, un trionfo a dir poco storico. Ma andiamo con ordine, perché è tutto merito di un irlandese.

È il 1° settembre del 2001, a Slane Castle, tempio della musica mondiale, gli U2 hanno iniziato a suonare da circa un quarto d’ora. The Edge fa andare le dita su uno dei suoi riff più famosi, e parte New Year’s Day. Atmosfera da favola, un Bono Vox assoluto padrone della scena si fa lanciare dal pubblico un tricolore irlandese. Se lo mette addosso a mo’ di mantello: “Chiudete gli occhi e immaginate, è Jason MacAteer!”, la folla esplode. I più attenti e appassionati probabilmente se lo ricordano con la maglia del Liverpool. Lui, come McManaman e Fowler, per citarne due, era uno di quelli davvero bravi in campo e anche più bravi quando c’era da andare a donne.

In Olanda, però, se lo ricordano soprattutto per la parte calcistica. Già perché un paio d’ore prima del concerto McAteer ha segnato di destro il gol che manda virtualmente l’Eire ai Mondiali del 2002. “Amsterdam, revisited!”, strilla il telecronista: il centrocampista aveva segnato anche nella partita d’andata, solo che stavolta l’Irlanda vince 1-0 e prenota un posto in business per Giappone e Corea del Sud, mentre l’Olanda saluta tutti e non si qualifica.

Se un popolo pensa di essere detentore dei diritti d’autore del sacro sport dal 1974, un avvenimento del genere è un lutto nazionale. C’è però chi trova il modo perfetto di esorcizzare la cosa. Matthijs de Jong e Johan Kramer lavorano per un’agenzia di pubblicità, sono tifosi oranje, come tutti molto delusi dalle prestazioni della nazionale di Van Gaal. Iniziano a riflettere sul significato della sconfitta, pensano che, in fondo, non sono loro la squadra peggiore del pianeta.

Anzi, pensa un po’ che idea: stabilire qual è davvero la squadra peggiore del mondo. E come si fa? Semplice, prendi il ranking FIFA, scorrilo fino in fondo e… posizione 202 e 203: Bhutan e Montserrat, rispettivamente 13 e 9 punti in classifica. Per intenderci, ai tempi la Francia, campione mondiale ed europea in carica, ne aveva 802.

Si parte: i due olandesi organizzano una partita epica tra le due piccole, microscopiche nazionali, che vengono da due realtà agli antipodi, non solo geografici. Bhutan è un piccolo regno incastonato tra le nevi immortali dell’Himalaya, Montserrat è un’isola caraibica vulcanica passata tristemente alla storia per l’eruzione del 1995 che sconvolse la vita dei suoi abitanti. La partita si gioca il 30 giugno del 2002, il giorno della finale di Yokohama tra Brasile e Germania. Ed è raccontata meravigliosamente in un documentario, che non a caso si chiama The Other Final, l’altra finale.

Non vi diciamo come va a finire, ma state certi di una cosa: in un paese dove il calcio è il secondo sport nazionale dopo il tiro con l’arco, l’impresa dei due olandesi ha lasciato un’eredità non da poco, perché, oggi, dopo la vittoria in Sri Lanka il Buthan e la sua maglia dai colori forti sono definitivamente sulla mappa del calcio mondiale. E tutto, in fondo, per merito di un irlandese.

di @FFiumi



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