Da Jovetic a Pogba, l’importanza del numero 10

Da Jovetic a Pogba, l’importanza del numero 10

di @FabioFagnani1

Nel calcio la maglia più importante, e più desiderata, è sicuramente quella con il numero 10. Negli ultimi vent’anni (la Serie A impose i numeri fissi proprio nel 1995/96) regole fantasiose hanno cambiato in parte le cose, ma non sono riusciti minimamente a scalfire il fascino della “10”. Nella storia del fútbol, molti hanno indossato questa maglia. Alcuni sono riusciti ad onorarla e a incidere il loro nome nella storia del calcio. Da Diego Armando Maradona, l’incarnazione perfetta del “Diez”, a Pelé, passando poi per altri modi di interpretare questo numero magico, da Zico a Platini, da Gullit a Valderrama, senza scordare gli italiani: Roberto Baggio, Alex Del Piero o l’ancora attivissimo Francesco Totti.

A conferma dell’immutato fascino del “10”, all’inizio di questa stagione, diversi giocatori, tutti con caratteristiche diverse, hanno deciso di cambiare numero, passando a indossare la maglia più “pesante” di tutte. Ecco, in breve, le loro storie.

jojo10Stefan Jovetic. È arrivato all’Inter in questa sessione di mercato e il suo numero di maglia era il 35, anche se segretamente sognava l’8. Ma la cessione di Mateo Kovacic al Real Madrid gli ha permesso di accaparrarsi la numero 10. Jojo, cosi viene soprannominato il montenegrino, è un giocatore di classe, forte fisicamente ma non è il classico 10 (come nessuno in questa classifica, nda). Attaccante dotato di grande tecnica, si diletta a dribblare gli avversari e a segnare con tiri di incantevole precisione, proprio come quello realizzato al 93′ contro l’Atalanta in questa prima giornata di Serie A. Un gol da numero 10.

Paul Pogba. Perché acquistare un giocatore a cui dare il 10 se quel giocatore ce l’hai nella rosa? Questa è la domanda che i dirigenti juventini devono essersi posti prima di consegnare il nuovo numero a Paul Pogba. Il francese a Torino indossava da sempre la casacca numero 6 ma quest’anno, complice la cessione di Carlitos Tevez e l’assenza di un trequartista o di un fantasista a cui consegnarla, ha ricevuto dalla Juventus una grande sorpresa. Un segnale che è motivo d’orgoglio per Paul. Pogba è un altro di quei dieci atipici; è una mezzala, ma la sua eleganza e la sua tecnica sono paragonabili a quelle di fantasisti più blasonati come Zidane, tanto per citarne uno. In molti lo hanno definito un connubio perfetto tra l’eleganza di Zizou e l’efficienza di Patrick Vieira. Paul è dotato di un fisico prorompente ma allo stesso tempo è agile e snello, ha grandi doti tecniche, soprattutto per quanto concerne il tiro da lontano. Ci auguriamo abbia spalle abbastanza larghe, perché quest’anno dovrà caricarsi sulle spalle la squadra bianconera, oltre che il nuovo numero di maglia.

Felipe Anderson. Il brasiliano della Lazio è sicuramente uno dei talenti più puri e più promettenti della Serie A. Velocità, dribbling e tiro sono le sue qualità migliori. La scorsa stagione è stato a tratti inarrestabile e fondamentale per la squadra biancoceleste. Una vera e propria forza della natura. L’incostanza e la giovane età faranno sicuramente storcere il naso ai tifosi più focosi, ma la Lazio ha voluto consegnare la maglia numero 10 nelle mani del suo calciatore più forte (al netto di Antonio Candreva, forse). Felipe è un classico esterno d’attacco, un’ala offensiva, con grande facilità di corsa e con un’enorme tecnica individuale, un giocatore cosi a Formello se lo vogliono coccolare, e fanno bene.

sergio-aguero-10

Sergio Aguero. Dalla Serie A passiamo alla Premier League e andiamo in quel di Manchester, sponda City. Qui la 10 è stata consegnata, dopo la cessione alla Roma di Edin Dzeko, a Sergio Aguero. El Kun, ormai ex genero del grande Diego Maradona, è un attaccante formidabile. Veloce, tecnico, aggressivo, pulito, preciso: una punta completa. Ad oggi ha realizzato 79 gol in 124 partite con i Citizen e 29 in 66 presenze con la Seleccion argentina. Forse in una squadra come quella allenata da Pellegrini, il numero 10 spetterebbe più a Samir Nasri o a David Silva, trequartisti di qualità e di eleganza. Ma se quel numero deve essere assegnato al calciatore più influente oppure più decisivo in campo, chi meglio del Kun Aguero? In fondo è proprio lui che al 94′ dell’ultima giornata di una stagione infinita (2011/12), riportò lo scudetto sulla sponda celeste della città dopo un’attesa durata 44 anni.

Harry Kane. Per molti è sicuramente il miglior prospetto inglese degli ultimi anni. L’attaccante del Tottenham (di cui avevamo parlato qui) si è messo in mostra in queste ultime due stagioni segnando 24 reti in 46 match disputati. Probabilmente è il giocatore meno “bello da vedere” in questa classifica dei nuovi numeri 10, ma è senza dubbio un bomber di razza. In area di rigore comanda lui grazie alla sua forza fisica e nonostante i 188 centimetri di altezza ha due piedi molto educati. Aver scelto il 10 è un modo per responsabilizzarsi ulteriormente e fare quel salto di qualità che lo può proiettare nell’olimpo dei più grandi attaccanti inglesi moderni: da Shearer a Owen, fino al compagno di nazionale Wayne Rooney. Guarda caso un altro numero 10 Doc.



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