Puma Tricks, intervista a Cesc Fabregas

Puma Tricks, intervista a Cesc Fabregas

In occasione del lancio delle colorazioni Puma Tricks e delle nuove evoSPEED, abbiamo incontrato a Londra uno dei nostri idoli Nerds assoluti: Cesc Fabregas. Lo spagnolo del Chelsea è stato l’ospite d’onore della nostra sessione #ChooseTricks, nella quale dopo esserci coperti di gloria con le Puma ai piedi (questa parte potrebbe essere stata ingigantita un po’) e dopo averlo sfidato in un tiro al bersaglio, abbiamo avuto l’occasione di porgli qualche domanda sulle sue evoPOWER, su Antonio Conte e sulla sua straordinaria carriera.

Ascolta l’intervista completa nel video

Cesc, cosa pensi dell’evoluzione delle Puma evoPOWER, dal primo modello alle 1.2 alle 1.3?
Credo sia stata fantastica. Mi ricordo che quando ho iniziato erano già comode, ma il miglioramento che hanno avuto in questi anni è stato fenomenale! Ora è come se avessi dei guanti ai piedi e per un centrocampista che tocca tanto la palla è molto importante la comodità. Le evoPOWER (di cui Cesc Fabregas è il testimonial principale, ndr) sono la scarpa migliore che abbia mai indossato. Per me la cosa più importante è la comodità, non mi piacciono le scarpe quando sono troppo leggere, come le altre, le evoSPEED ad esempio. Con le mie sono protetto, perché ricevo tanti calci in campo, per me sono ottime.

In partita preferisci la tomaia sintetica o di pelle?
Quella di pelle.

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Passiamo alle curiosità, Leo Messi è umano?
In campo no, ma nella vita sì! No, scherzo, è il miglior calciatore con cui abbia mai giocato, al 100%. Anche durante gli allenamenti fa cose che non ho visto fare a nessun altro, quindi per me è al 100% il giocatore più forte della storia del calcio.

Cesc Fabregas è emerso giovanissimo a livello europeo (esordio con l’Arsenal a 16 anni, ndr). Che consigli daresti a un giovane giocatore che vuole diventare un professionista?
Per me la cosa più importante è ascoltare chi ne sa più di te e anche che ti giocare ti piaccia. Non bisogna mettersi troppa pressione addosso pensando ‘Oh, devo farcela, devo farcela! Cosa succede se non ce la faccio?’. Devi godertela, sentirti libero, rilassarti, perché alla fine della giornata ce la puoi fare o no, ma la cosa più importante è che ti piaccia giocare a calcio. Il calcio non può essere un lavoro in cui vai sul campo e ti senti stressato, non ti diverti e ti senti ogni giorno sotto esame. No, tu resti te stesso, vuoi metterti alla prova per il club, per te, per migliorare ogni giorno. E dopo questo, quando sei al passo successivo e ce l’hai fatta… Sì, c’è la pressione certo: per essere migliore ogni giorno, per evitare che qualcuno prenda il tuo posto. Ma all’inizio, quando sei giovane, goditi il calcio, sentiti libero e dimostra cosa sai fare!

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Cosa pensi del tuo prossimo manager, il ‘nostro’ Antonio Conte?
So con certezza che è un vincente, so che vuole vincere subito e credo che sarà solo questione di adattarsi, durante la preparazione, a quello che vuole, alla veste tattica che vuole adottare. Ovviamente non sappiamo ancora come vorrà giocare, ma sono sicuro che dopo Euro 2016  avremo un’ottima preparazione per capire cosa vuole da noi. Cercheremo tutti di aiutarlo, faremo il nostro meglio e ci alleneremo duramente per riportare il Chelsea nella posizione che gli compete

Guardando al passato, che emozioni provasti alla prima partita dopo il ritorno al Barcellona, nel 2011?
E’ uno dei ricordi più belli che ho come giocatore professionista, perché il mio debutto al Camp Nou fu contro il Real Madrid in Supercoppa. Quando sono entrato eravamo 2-2, ero arrivato da soli tre giorni e avevo fatto solo due allenamenti con la squadra. Sono entrato e abbiamo segnato il 3-2, ho vinto il mio primo trofeo per il club al Camp Nou. E’ stata una grande esperienza e un bellissimo momento

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Ancora amarcord, qual è stato il miglior partner di Cesc Fabregas a centrocampo?
Bella domanda! Wow, è una domanda difficile perché magari non è molto popolare ma nell’Arsenal ho giocato due anni accanto a Flamini, ad esempio. Forse perché stavo molto bene fisicamente, forse perché lui copre tantissimo campo. Mi piace giocare con qualcuno che ha delle qualità, ma anche con qualcuno… No no – ride – non con qualcuno che corra per me! Piace anche a me correre, intendevo con qualcuno che mi permetta di concentrarmi sul mio gioco: attaccare, giocare la palla con tranquillità. Flamini di sicuro, ma anche Gilberto Silva ad esempio.

Wow, Flamini e non Xavi? O Iniesta…
Iniesta e Xavi? Sono due grandissimi giocatori, non serve lo dica io, ma sia in nazionale che al Barça non c’è stata una vera e propria partnership di centrocampo fra noi, giocavo in un’altra posizione.

Chi è stato, secondo te, il miglior giocatore della Premier League quest’anno?
Secondo me dev’essere un giocatore del Leicester City per forza. Harry Kane ha giocato molto bene, magari non dall’inizio, ma ha avuto una grande stagione. Per me però deve essere Vardy o Mahrez, hanno avuto entrambi una stagione pazzesca. Forse Vardy ha segnato di più, ma anche Mahrez ha fatto… sì, 16 goal. Non male! Lui ha talento, a me piacciono i giocatori con talento, che possono fare la differenza ovunque sul campo… per questo sceglierei Mahrez. (L’intervista è stata registrata il 20 aprile. Tre giorni dopo Riyad Mahrez è stato scelto dalla PFA come giocatore dell’anno, il 2 maggio il Leicester ha vinto il titolo proprio grazie al 2-2 del Chelsea di Cesc Fabregas con il Tottenham)

[A cura di @orangeket e @clapaciello – immagini @pumafootball]