La recensione delle New Balance Tekela

La recensione delle New Balance Tekela

L’hype che ha accompagnato l’arrivo di New Balance nel mondo del calcio è stato tanto, anche grazie alla gestione ad arte da parte del marchio americano.

Con gli ultimi prodotti – però – NB Football sembra essersi messa sulla giusta strada anche per quanto riguarda la qualità degli scarpini: ecco la nostra recensione delle New Balance Tekela.

 

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Recensione New Balance Tekela: perché sì

Il primo sì non può che essere perché queste Tekela 1.0 hanno poco a che vedere con le precedenti scarpe del brand, come le Visaro. Che avevano tanti testimonial ed erano state lungamente attese (le ricordiamo fra l’altro come “menzione speciale” fra i nostri scarpini dell’anno 2015), per poi deludere le aspettative una volta arrivate al momento del test.

La Tekela ha una tomaia completamente rivista, con una microfibra davvero morbida e flessibile, arricchita dalla lavorazione Kinetic Stitch. Una vera e propria “pelle sintetica” con le caratteristiche più adatte a chi ama comfort e tocco mentre cuce il gioco nelle zone più importanti del campo.

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Recensione New Balance Tekela: perché sì

 

Il comfort – peraltro – è davvero globale, grazie anche alla nuova costruzione priva di linguetta, nella quale il piede è accolto all’interno di un’unica struttura, sulla quale spicca il collarino in materiale elastico, compressivo ma senza eccessi e con un taglio molto particolare sulla caviglia.

Il piede è stabile e comodo all’interno dello scarpino, grazie anche a una serie di rinforzi imbottiti sulla parte posteriore.

Ci ha impressionato positivamente, parlando di feeling con la palla, anche la particolare lavorazione “Kinetic Stitch” della tomaia, che si è rivelata un buon alleato tanto nella costruzione del gioco, quando nelle conclusioni verso la porta.

Recensione New Balance Tekela: perché no

Dovendo trovare anche dei lati negativi alle Tekela, la scelta è ricaduta, ancora una volta, sulla suola. Meno rigida di quella “problematica” delle Visaro, senza dubbio, ma ancora con un design ordinario da una parte (11 tacchetti conici) e una struttura un po’ troppo corposa dall’altra, soprattutto fra il tacco e il mesopiede.

Intendiamoci, la trazione è buona ma se dovessimo assegnare dei punteggi, quelli relativi alla parte inferiore dello scarpino non sarebbero all’altezza degli altri.

La speranza da questo punto di vista è che sulla seconda generazione – attesa per i prossimi mesi – si intervenga anche su questo aspetto, in modo da offrire agli appassionati un’alternativa ancora migliore alle “solite” scarpe.

Una suola all’altezza regalerebbe alla Tekela una posizione di tutto rispetto nel panorama degli scarpini da calcio, restituendo agli appassionati più incalliti quel comfort e quella leggerezza che mancano da tanto, forse dai tempi delle Nike Hypervenom OG.