14 modi per dire Cruyff

14 modi per dire Cruyff

di @palmi14

Questa sera, allo scoccare del 14’, il cronometro di Olanda-Francia si bloccherà in onore della scomparsa di Johan Cruyff. Non c’è molto da aggiungere. Cruyff è stato, senza alcun dubbio, l’espressione più alta del calcio olandese e anche di quello europeo. Potevamo salutarlo ricordando tutte le sue imprese, ma abbiamo preferito lasciarlo fare ai veri professionisti del settore. Siamo certi che Johan avrebbe apprezzato, del resto, come detto da lui stesso: «C’è molta gente che può parlare di calcio, ma pochissima che può insegnarlo».

Proviamo, dunque, a riassumere la grandezza di Cruyff  in 14 pillole d’autore:

1. «Era magrissimo, ma, allo stesso tempo, poteva contare su di un’energia fuori dal comune. Correva per tutto il campo ed era in grado di fare qualsiasi cosa: tagliare verso il centro, allargarsi sull’ala, colpire la palla di testa, usare indifferentemente il destro e il sinistro… E tutto questo lo faceva a una velocità pazzesca. Era un ragazzino, ma era il più maturo della squadra». Vic Buckingham.

[Buckingham è stato il primo allenatore di Cruyff all’Ajax]

2. «Se ti capitava di incontrare Cruyff fuori dal campo, il primo pensiero era senz’altro: “Quel ragazzo è troppo magro per giocare a calcio”. Poi lo vedevi giocare e quell’idea veniva immediatamente spazzata via: era di un altro pianeta. Non sarei mai riuscito a costruire una squadra senza di lui». Rinus Michels.

[Cruyff è stato giocatore di Michels nell’Ajax, nel Barcellona e nella Nazionale olandese. Insieme hanno vinto 5 Eredivisie, 3 Coppe d’Olanda, 1 Liga, 1 Coppa del Re e 1 Coppa dei Campioni]

3. «Purtroppo sono riuscito a vederlo solo al tramonto, ma mi è sembrato comunque un calciatore fantastico. Era più veloce degli altri, sia fisicamente sia mentalmente, e sapeva sfruttare le sue doti nel migliore dei modi. Accelerava da uno a cento e poi, di colpo, frenava. E la sua visione di gioco? Era impressionante. Flaco, non ti dimenticheremo mai» Diego Armando Maradona.

[Il 22 dicembre 2009 la Catalogna, allenata da Cruyff, batte 4-2, in amichevole, l’Argentina di Maradona]

4. «È stato un calciatore formidabile e, come allenatore, ha lasciato un’eredità dal valore inestimabile alla famiglia del calcio. Il nostro sport perde un grande esempio» Pelé.

[“Pelé bianco” è uno dei tanti soprannomi affibbiati a Cruyff]

5. «È stato, senza alcun dubbio, il miglior giocatore che il calcio europeo abbia mai prodotto. Sono scioccato, Johan non c’è più. Non era solo un buon amico. Per me, era come un fratello» Franz Beckenbauer.

[Cruyff e Beckenbauer si sono sfidati nella finale dei Mondiali del ’74, vinta dai tedeschi]

6. «Dire che lo ammiravo è troppo poco: Cruyff era il mio idolo. Lo è sempre stato, sin da quando ero un ragazzo. È stato il giocatore più forte che abbia visto nella mia vita. Intelligenza tattica, senso del gol, carisma: non gli mancava proprio nulla» Michel Platini.

[Nel 2013 la UEFA ha donato un assegno da 1 milione di euro alla “Johan Cruyff Foundation”. Platini ha consegnato l’assegno nelle mani dell’olandese nel corso del UEFA Monaco Charity Award].

7. «Il mondo lo ammirava, io per primo. Era il miglior libero, il miglior laterale, il miglior centrocampista e il miglior attaccante. La sua figura magra e non particolarmente alta sembrava una cartolina del calcio. La base del suo talento era l’inganno. Correva veloce perché stava per rallentare, rallentava perché era pronto per ripartire velocissimo, fintava il passaggio perché stava per dribblare, iniziava un dribbling perché stava per passare, guardava a sinistra perché preparava una soluzione sulla destra…» Jorge Valdano.

[Valdano ha intervistato Cruyff per il suo libro “Il sogno di Futbolandia”]


8. «Ho giocato 18 anni a grandi livelli e ho disputato 17 gare con la maglia della Svezia, ma il ricordo legato a Cruyff resta il più bello della mia carriera. Ero sicuro che avrei riconquistato il pallone e, invece, mi fregò letteralmente. Se penso a quella giocata, però, non mi sento umiliato. Johan era un genio. Se tutti si ricordano ancora di me, è merito suo» Jan Olsson.

[Olsson è stato vittima del “Cruyff Turn” nel corso del Mondiale 1974]

9. «Ho amato l’Olanda degli anni ’70, mi eccitava e Cruyff era il migliore. È stato l’anima della rivoluzione del calcio olandese. Quell’Ajax ha cambiato il gioco del pallone e lui era il leader indiscusso della squadra. Se avesse voluto, avrebbe potuto giocare in ogni posizione del campo» Eric Cantona.

[In passato Cantona ha dichiarato che, qualora fosse stato il presidente del Manchester United, dopo il ritiro di Alex Ferguson avrebbe assegnato la panchina a Cruyff]

10. «Aveva tutto: visione di gioco, personalità, presenza. Un’altra caratteristica che mi impressionava di lui era la snodabilità: quando un avversario cercava di colpirlo, lui riusciva a prevederlo e, di conseguenza, a evitarlo appena in tempo. I difensori non ce la facevano proprio a prenderlo. È stato il mio modello e il mio maestro e – cosa più importante – ha regalato un posto di spicco nella mappa del calcio all’Olanda» Ruud Gullit.

[Cruyff e Gullit sono stati compagni nel Feyenoord. Insieme, hanno vinto il campionato olandese 1983-84. Cruyff aveva 37 anni, Gullit 22]

11. «Non sapevo nulla di calcio fino a quando non l’ho conosciuto. È stato l’uomo che avuto, in assoluto, più influenza sul mondo del calcio, prima da calciatore e poi da allenatore. È riuscito a lasciare un’impronta pazzesca fin dal principio, io non ne sarei mai stato capace. Cruyff ha dipinto la cappella Sistina del Barcellona, gli allenatori che gli sono succeduti hanno dovuto aggiungere solo qualche pennellata.» Pep Guardiola.

[Guardiola è stato allenato da Cruyff, al Barcellona, dal ’90 al ’96. Insieme,  hanno vinto 4 Liga, 3 Supercoppe di Spagna, 1 Coppa dei Campioni e 1 Supercoppa Europea]

12. «Era l’unico che poteva dare lustro a un semplice 14, capace di far germogliare calcio dove non ce n’era traccia» Gianluigi Buffon.

[Nel 2015 Cruyff ha dichiarato che Buffon avrebbe meritato di vincere il Pallone d’Oro. L’olandese ha vinto il trofeo in tre occasioni (’71, ’73, ’74)]

13. «È stato una leggenda. Il suo nome verrà ricordato per sempre, al pari di quelli di Maradona e Pelé. Noi altri apparteniamo al mondo dei mortali. Arriviamo, ce ne andiamo e il calcio non si ferma» Jordi Cruyff.

[Jordi è il terzogenito di Johan. È stato chiamato così in onore di San Giorgio, patrono della Catalogna. Il nome è stato registrato in Olanda perché nel 74’, in Spagna vigeva ancora il franchismo e i nomi ricollegabili al nazionalismo catalano erano vietati. Jordi è stato calciatore e ha giocato, tra le altre,per Barcellona, Manchester United e Alaves]

14. «In un certo senso, probabilmente, sono immortale» Johan Cruyff

[ndr, togli il “probabilmente” Johan]