La recensione delle Puma ONE 5.1

La recensione delle Puma ONE 5.1

Diciamolo da subito: le Puma ONE 5 sono le mie scarpe preferite del momento, fra le migliori (se non le migliori) provate in questo 2019.

Nuova generazione di un modello che, all’inizio, abbiamo faticato un po’ a capire, avvezzi ad anni di scelte Puma più nette e dirette (evoPOWER o evoSPEED? King per i più tradizionalisti). Dopo qualche aggiustamento, però, possiamo ammetterlo: la Puma ONE 5.1 ci ha conquistato in maniera definitiva.

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Recensione Puma ONE 5.1 | Perché sì

Partiamo dalle basi, dalle doti principali. La ONE 5.1 è una scarpa leggera e comoda,  in grado di restituire un ottimo feeling in campo, con il pallone, a prescindere dalla zona occupata e dai compiti precisi. 

La sceglieremmo (e l’abbiamo scelta) perché sposa alla perfezione la modernità di uno scarpino del 2020 con la vecchia, cara, pelle. 

E in effetti una delle migliorie che abbiamo apprezzato di più, rispetto al modello precedente, è la “risistemazione” dello strato esterno in k-leather. Non più attorno a tutto l’avampiede ma concentrata sulle zone di maggior impatto con il pallone: punta-interno-piatto. 

Tanto basta per un felling davvero “old style” che, però, non va a condizionare né il peso né – a una prima impressione, dopo qualche settimana di uso continuativo – la tenuta della scarpa. Le Puma ONE 5.1 infatti tendono a sformarsi molto meno dei precedenti modelli; in più (ed è un’ottima qualità) sono comode e avvolgenti fin dalla prima volta.

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Recensione Puma ONE 5.1 | perché sì

Il resto della tomaia è composta dal solito evoKnit (ancora più sottile) e dalla novità Sprintweb. La leggerissima struttura sintetica che sostiene il piede sul lato esterno ha non solo ridotto il peso dello scarpino ma ha anche migliorato la stabilità del piede durante la corsa e i movimenti rapidi. Una bella novità! 

Inoltre il look, con questa novità, è diventato più aggressivo e moderno ed è un piacere anche esteticamente portarle in campo.

Da annotare altri due piccoli particolari. Ottima la pelle sintetica che “collega” k-leather e Sprintweb, appena al di sopra delle cuciture: lo stacco fra i due materiali si percepisce appena.

Passata un po’ la sbornia post-2014 per le scarpe da calcio “a collo alto”, poi, Puma ha rivisto ancora il profilo attorno alla caviglia, adeguandolo – evidentemente – ai desideri di gran parte dei calciatori del mondo, professionisti e non.

Il collarino è ancora più sagomato che in passato e la sensazione, in quel punto, è di ottima stabilità mista a grande libertà di movimento. Davvero una modifica ben fatta.  

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Recensione Puma ONE 5.1

Recensione Puma ONE 5.1 | Perché no

Parlare di difetti, per uno degli scarpini più interessanti dell’intero panorama, potrebbe sembrare eccessivo. Ci sono però degli aspetti meno convincenti e, soprattutto, dei particolari che potrebbero spingere chi cerca “altro” a rivolgere altrove le sue mire.

Su tutti, se devo sceglierne uno, parlerei della suola. La Rapidsprint è sostanzialmente immutata rispetto al precedente modello e rimane ottima sotto molto punti di vista (sufficientemente reattiva, utilizzabile su sintetici moderni, non troppo rigida), ma al tempo stesso è un po’ troppo “ordinaria” per chi ama un approccio più aggressivo.

I nuovi prodotti Puma Football hanno fatto irruzione sul mercato come “ibridi” e conservano questa impostazione. Legittimo però, da parte di chi cerca un grip estremo o magari cambi di direzione brucianti, guardare altrove.

Lo stesso si può dire in fondo del concept stesso della ONE 5: una grande pelle montata su un telaio comodo e sempre più leggero. Ma in giro ci sono intere generazioni di calciatori per i quali la tomaia in materiale completamente sintetico non solo non è un problema ma rappresenta anche la norma.

Fra questi, chi ama un approccio minimal con il pallone farebbe, in effetti, meglio a cambiare obiettivo. Se si è appassionati di Puma e si vuole virare su uno scarpino 100% moderno, d’altronde, c’è un’alternativa top come la Future che consente di togliersi tante soddisfazioni senza cambiare parrocchia.



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