US Soccer, l’analisi del nuovo logo

La federazione calcistica americana ha presentato ieri, con una complessa operazione offline e online, il nuovo logo US Soccer, invariato nella sostanza dal lontano 1995. Per svelarlo agli occhi del mondo è stato scelto un metodo inedito: 10mila “pacchi speciali” sono stati spediti a tifosi, giocatori delle due nazionali maggiori ed ex stelle. Il logo è stato svelato non su una maglia (quelle arriveranno presto, sempre targate Nike Football) ma su una classica sciarpona rossa da stadio, che i destinatari del pack sono stati caldamente invitati a condividere su qualsiasi social, accompagnata dall’hashtag #OneNationOneTeam.

Assieme al crest – nato dalla stretta collaborazione con Nike – è stato presentato anche il nuovo font ufficiale US Soccer, chiamato 90Minutes, e firmato dal designer Tal Leming. La federcalcio a stelle e strisce ha presentato il nuovo look come “moderno, aggressivo, giovane e senza tempo”, ideale rappresentazione delle “illimitate possibilità di quello che il calcio è oggi e può diventare in futuro”. [QUI un’analisi più approfondita delle modifiche apportate]

Come al solito, non fidandoci di noi stessi, siamo andati a stalkerare il nostro MASSIMO ESPERTO Giuseppe Liuzzo, brand e graphic designer, docente di Branding nel corso internazionale dello IED di Milano, creatore di BOB e – secondo la sua stessa definizione – Pessimo YouTuber, Junk Food GURU, Bifolco Professionista, Massimo Esperto di Grafica e Branding, Orrendo Viaggiatore e Dispensatore di consigli sbagliati.

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Hai visto, Giuseppe? La federazione americana ha svelato online (e dove sennò!) il nuovo logo ufficiale delle nazionali di calcio USA. Che ne pensi?
Devo rispondere con sincerità? Sicuro? Non vorrei poi ritrovarmi sotto casa la CIA, l’FBI e la FIFA con brutte intenzioni verso la mia persona… Questo nuovo marchio è una dimostrazione di come la “personalità” stia pian piano abbandonando questo mondo per lasciar spazio ad un’uniformità hipster senza eguali. In fondo l’hai detto anche tu, è stato presentato “online”. Graficamente il marchio è ben fatto, nulla da dire, ma come è successo in Italia per il nuovo logo TIM anche qui si nota una carenza di personalità, di carattere. Il logo è l’inizio di una storia che comunica immediatamente i valori principali che un brand intende portare avanti. Questo nuovo marchio comunica solo qualcosa di ovvio: uno scudo, simbolo calcistico per eccellenza, con le linee che identificano sia il paese di provenienza, gli USA, sia un rimando alle maglie calcistiche. Ottime informazioni, ma se al posto di USA scrivessimo FRANCE andrebbe bene comunque. Le precedenti versioni del marchio, comunicavano dinamismo e passione con uno stile grafico bold (e ciccione), stile consono con il background culturale/sportivo degli USA.

A noi sembra che sia un logo “di rottura” rispetto a quelli modificati – molto parzialmente – dagli anni 90 in poi. Retrò ma…
Hipster, come ho già detto. Ultimamente c’è questa moda, questo trend di dare uno stacco netto al passato utilizzando la disciplina del “gettiamo tutto nella monnezza”. Non dico che questa tecnica non sia valida, ma come tutte le tecniche andrebbe utilizzata solo ed esclusivamente quando ve ne è bisogno. Il vecchio marchio US Soccer viveva dal 1995 e questo ci fa capire che probabilmente funzionava molto bene. Questo nuovo marchio, come ho già detto, è graficamente molto bello ma l’assenza della palla con le linee che volano verso il cielo lo rende anonimo. Ottimo per stamparlo su una maglietta di Zara che tra qualche anno, quando questa moda del vintage sarà passata, non indosserai più.

Non vogliamo essere i soliti esterofili, ma ci pare che da USA ’94 in poi gli americani abbiano capito tantissimo sul gestire e promuovere l’immagine del calcio, fra nazionale e campionato. Condividi?
Probabilmente non amano il calcio come noi europei ma non bisogna aver paura di essere “esterofili” quando si ammette che gli Stati Uniti sono ancora ad oggi i re del marketing e della comunicazione. I mondiali del ’94 sono stati un pretesto, uno starting point (viva gli inglesismi) per iniziare ad operare in un nuovo settore di business. Quindi condivido in pieno. Il calcio americano, come gli altri sport, è spettacolo e lo spettacolo porta dollaroni. Se sei il re del marketing te ne accorgi subito!

Il logo, fra l’altro, è solo la punta di un iceberg. Attorno alle nazionali US Soccer c’è un incessante lavoro di immagine (con la longa manus di mamma Nike, probabilmente), dalla presentazione delle maglie a chicche da collezione, fino alle campagne social. Bravini, no?
Bravini non è il termine giusto, secondo me, la parola più adatta è “competenti”. Hanno capito che una squadra nazionale è un brand a tutti gli effetti e ogni materiale che produce deve rispecchiare i valori sociali e portare avanti una storia e una mission per soddisfare il proprio target. Il giudizio sul singolo logo è negativo, ma come sappiamo un logo da solo e come una cacca di cane su un marciapiede, ci da qualche informazione ma non sapremo mai se il cane a cui appartiene era grosso o piccolo, giocherellone o pigro… Insomma, il logo lo bocciamo, le altre strategie che l’America sta adottando in ambito soccer (parola tanto odiata da noi europei) sono vincenti e dovremmo prenderne esempio. E con questo finale spero di aver evitato la visita dell’FBI!
[a cura di@orangeket]