#TCG – Jonas, la resurrezione del delantero

#TCG – Jonas, la resurrezione del delantero

“El peor delantero del mundo”, il peggior attaccante del mondo. Un’affermazione del genere non lascia scampo a nessun tipo di replica. In special modo se ad apostrofarti così è un quotidiano sportivo tra i più famosi del mondo e tu vieni da un match disastroso nel quale manchi clamorosamente tre incredibili occasioni, per di più nella stessa azione. 

Quando El Mundo Deportivo lo giudica in maniera così negativa, Jonas Gonçalves Oliveira gioca ancora in Brasile, nelle fila del Gremio. A quell’epoca probabilmente il significato della parola “costanza” non gli è per niente chiaro. Il destino però ha in serbo qualcosa di straordinario per lui, qualcosa che forse nemmeno i più esperti potevano immaginare. Già, il destino o forse la dea bendata, quella stessa fortuna che gli aveva dato la possibilità di esordire a Campinas, la città-fenice, divenuta famosa per la sua capacità di rinascita dopo l’epidemia di febbre gialla che fece strage di più del 30% della popolazione all’inizio del XX secolo. E chissà che non sia stata proprio questa forza interiore a dargli la possibilità di risorgere più e più volte, smentendo sempre tutti, fino a ricalcare le gesta di un altro grande del Guaranì (team di Campinas): il leggendario Careca, indimenticato centravanti del Napoli di Maradona.

Jonas Gonçalves Oliveira passa dal Santos (nella foto sopra è contro Lucas Leiva, ai tempi colonna del Gremio) ma non lascia traccia. Lo vuole proprio la squadra di Porto Alegre, ma lo reputa ancora poco maturo. Se ne va dunque in prestito al Portuguesa disputando finalmente una bella stagione e risultando il capocannoniere della squadra. Così il Gremio decide di riportarlo a casa. Saranno un paio d’anni di alti e bassi, durante i quali i gol non mancheranno, ma nemmeno le prestazioni opache. Eppure qualcuno in Europa decide di dargli comunque di dargli fiducia. Arriva una chiamata importante dal Valencia che vuole arricchire il suo reparto avanzato di cui fanno parte già Soldado e Aduriz. Così Jonas Gonçalves Oliveira sbarca in Spagna a ventisette anni, quando in tanti giudicano che sia già troppo tardi. E’ un periodo decisivo per la carriera di questo calciatore che per la prima volta viene anche convocato nella sua nazionale, con il Ct Mano Menezes alla perenne ricerca di un centravanti degno della storia del Brasile.

Con la maglia del Valencia saranno tre stagioni buone, in cui Jonas riesce spesso a strappare una maglia da titolare. Una cinquantina di reti in centocinquanta presenze condiranno il tutto. A interrompere l’idillio ci pensa però Peter Lim, magnate orientale, che acquista il club e giudica superfluo l’apporto del brasiliano. Seppur mai pienamente protagonista, Jonas ha costruito i suoi buoni campionati anche su una generosità fuori dal comune, risultando complementare al suo più quotato compagno di reparto, Roberto Soldado. Lin, però, è irremovibile. Iniziano dunque le trattative con diverse squadre; c’è un abboccamento anche da parte del Verona, che sfiora il gran colpo, frenato solo da un ingaggio fuori parametro. Si parla di Inghilterra, ma alla fine lo giudicaro inadeguato alla Premier, troppo fisica e veloce per uno come lui.

L’affare lo fa il Benfica, desideroso di mantenere la leadership in Portogallo. E la scelta si rivela quanto mai azzeccata. La Primeira Liga sembra cucita sulle qualità di Jonas ,che oltrepassati i trenta anni si ritrova a sfondare quota 30 anche in fatto di reti. In campionato lo supera solo Jackson Martinez, ma non importa: lo scudetto va a Lisbona. Jonas Gonçalves Oliveira da protagonista ha trascinato i suoi alla conquista di un titolo straordinario e viene premiato con il titolo di giocatore dell’anno della lega. E forse è proprio in quel momento che inizia una favola.

E pluribus unum, da molti uno soltanto, il motto latino delle Aquile, squadra ideale per questo attaccante meraviglioso, risorto dalle sue stesse ceneri e adesso punta di diamante dei campioni di Portogallo. Jorge Jesus lo plasma, in questa stagione gli affianca il greco Mitroglou e la storia si ripete. I gol sono tantissimi, perfino di più della scorsa annata. Arrivano le luci della ribalta per il Pistolas che si trova a contendere la Scarpa d’oro ai più grandi centravanti del pianeta. A una partita dalla fine del campionato un altro Pistolero Suarez, suo rivale diretto per il trofeo sembra ormai irraggiungibile con 40 gol. Lo scudetto però rimane a portata di mano, due punti di vantaggio sullo Sporting sembrano un margine rassicurante.

Jonas Gonçalves Oliveira sembra ormai diventato un calciatore completo, a trentadue anni si ritrova a concorrere con i migliori quando, in precedenza, tutti ascoltando il suo nome si domandavano chi fosse. Gli stessi che adesso ascoltano il boato del Da Luz che lo invoca a gran voce. Il Cuore, prima di tutto, il cuore oltre l’ostacolo, la Testa e le Gambe a fare da cornice ad una storia che trova il gol ed i successi come lieto fine: Jonas Gonçalves Oliveira il calciatore risorto.