Nike Magista Opus, il nostro test

Nike Magista Opus, il nostro test

Se siete nostalgici delle CTR360, continuate pure a leggere. Già, perché Nike non vi ha abbandonato ma – anzi – con le Magista Opus ha voluto dare un segno di grande continuità, mostrando come lo sguardo complessivo non sia assolutamente rivolto solo alle innovazioni (Flyknit, Dynamic Collar, ecc.) più ardite. Le Magista Opus sono la versione “bassa” del principale silo Nike, le scarpe di controllo della casa americana, quelle dedicate ai creatori di gioco.

 

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Della Magista Obra , a due anni esatti dalla presentazione, sappiamo tutto o quasi: una scarpa innovativa e leggera, comoda e funzionale (qui il nostro test). La Magista Opus – però – non deve essere considerata esclusivamente come una sorella minore delle Obra.

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Si tratta, più che altro, di una ‘cugina’, se ci passate il termine. Ha diverse caratteristiche in comune con la Magista “a collo alto” ma anche le sue peculiarità, che ne fanno una delle scarpe più usate in campo a tutti i livelli, dalla Champions League al calcio amatoriale.

Comfort totale. Le doti principali, diciamolo subito, sono la grande comodità di questa scarpa con tomaia in Kanga-lite, che si abbina a un’eccellente protezione del piede da contatti e contrasti e da un tocco di palla in linea con le migliori scarpe del segmento. Esteticamente è forse la più complicata da digerire fra i modelli Nike Football: non ha né la linea moderna e inusuale di Magista Obra, Hypervenom Phantom 2 e Mercurial Superfly, né quella classica ma attualissima delle Tiempo Legend 6. 

Ma non fatevi scoraggiare dall’aspetto (posto che alcune delle colorazioni più recenti sono molto belle, si pensi solo ad esempio alla Liquid Chrome Pack) e ricordatevi che una scarpa da calcio si giudica soprattutto in campo.

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Controllo assoluto. E il campo è il regno della Magista Opus. Una scarpa che calza con il massimo comfort sin dalla prima volta e che – come di prassi per una calzatura in sintetico – mantiene il suo fit anche con l’uso prolungato. La tomaia garantisce un ottimo tocco di palla, non spinto come quello della cugina maggiore, ma comunque di altissimo livello. Tenete conto – ad esempio – che questa è la scarpa di centrocampisti come Andrés Iniesta, Sergio Busquets e Borja Valero. Non proprio tipi qualunque.

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Protezione e tenuta. Ottima anche la protezione nei contatti e nei contrasti, questa superiore di almeno una spanna rispetto alle Obra. Le vostre Magista vi garantiranno dunque un grande trattamento di palla e, al tempo stesso, vi spalleggeranno anche nei momenti più rudi delle vostre partite, dove può capitare di prendersi un pestone o un calcio. La tenuta è ottimale anche sul bagnato, grazie alla presenza della tecnologia ACC. La suola è identica a quella delle Magista Obra, con la caratteristica conformazione a x. Garantite la stabilità su terreni naturali e sintetici di ultima generazione, anche se la scarpa è ovviamente disponibile anche in versione AG.

Scarpino universale. Senza tacere del peso, davvero ridotto per una scarpa dedicata essenzialmente al controllo. 

Si tratta di una scarpa “universale”, che ci sentiamo di consigliare in particolar modo a chi gioca in mezzo al campo, senza però dimenticare i difensori, che potranno beneficiare delle sue migliori caratteristiche anche nella zona caliente del campo. Il peso ridotto, fra l’altro, non ne preclude l’uso nemmeno a quei giocatori più offensivi che siano disposti a sacrificare qualcosa nel nome di una comodità imbattibile.