Nike Hypervenom, il nostro test

Nike Hypervenom, il nostro test

Lo avevamo “sentito” subito, quando le avevamo indossate a Roma in occasione dell’Innovation Showcase di settembre: le Nike Hypervenom meritavano più credito di quanto fosse loro universalmente riconosciuto. Ora, dopo settimane di test, ci sentiamo di ribadirlo e di tessere le lodi di quello che – a nostro avviso – è il prodotto più sottovalutato fra quelli proposti dalla casa americana in fatto di scarpe da calcio.

Primo impatto. Estremamente seducente, si fa notare per la tomaia a nido d’ape in morbido materiale sintetico Nikeskin caratterizzata da due grossi Swoosh Nike che finiscono di fatto per avvolgere il piede con colorazioni (ne sono state proposte sei solo negli ultimi sei mesi) che non mancano di farsi notare, ma con gusto. Le Nike Hypervenom sono belle da vedere e da toccare e, soprattutto, si capisce subito maneggiandole o calzandole che sono delle top di gamma.

Qui il link alle Hypervenom

Morbidezza imbattibile. Sono scarpe leggere, come tutte quelle di ultima generazione, ma soprattutto (perdonateci la citazione) offrono una morbidezza imbattibile. Ed è proprio questo il punto di forza: anche altre scarpe avvolgono alla perfezione il piede ma, nei movimenti rapidi, mantengono una loro rigidità e ci rifilano simpatiche “stilettate”, ad esempio nei cambi di direzione. Le Hypervenom no, si piegano dolcemente sia negli scatti frontali che nei cambi di direzione repentini senza farlo notare alla caviglia. E questo, in termini di comfort, è un plus non da poco.

Forma (e sostanza). La punta delle Nike Hypervenom risulta piuttosto affusolata, il che porta a numerosi vantaggi, in primis sicuramente la capacità nel controllo di palla e nel calcio. La pianta – poi – è decisamente meno estrema rispetto, ad esempio, alle scarpe speed: aderente sul tacco e sulla parte posteriore del piede, diventa un pelo più comoda nella parte anteriore. Un fattore che, per chi non ha piedini iper-affusolati da ballerina, è decisamente un bel vantaggio.

Qui il link alle Hypervenom

Note dolenti. Possiamo non parlare dell’usura? Le nostre amate Hypervenom hanno patito i campi sintetici e i contatti “pesanti” con i tacchetti avversari. Incuriositi da questo tallone d’Achille abbiamo indagato con compagni di squadra e avversari, scoprendo che pochi erano riusciti a coprire una stagione intera con un solo paio. La struttura a nido d’ape patisce in maniera forse eccessiva i pestoni e gli sfregamenti con l’erba sintetica nella parte anteriore; per fortuna Nike ha inserito nella versione AG la stessa, geniale, protezione di cui avevamo parlato nel test delle Tiempo Legend V. Quindi, categoricamente, se giocate in sintetico optate per la versione Artificial Ground.

Suola e tacchetti. La versione FG ha tacchetti simili a delle classiche AG, ma più alti; il che è un notevole vantaggio, perché soprattutto nei campi da calcio/calcio a 7 coi gommini con le AG si scivola un po’ troppo. Per il resto la Nike Hypervenom è tutta comodità e comfort. Abbiamo apprezzato particolarmente il fatto che la disposizione dei tacchetti sembri fatta apposta per mettere il pallone sotto la suola. Un tocco di classe.

La scarpa giusta. Lasciamo perdere Campagnaro (il difensore dell’Inter le ha usate spesso durante la stagione passata), queste sono scarpe che hanno come punto di forza il controllo di palla e la rapidità nel dribbling; quindi consigliatissime per esterni che giocano palla al piede, punte con buone capacità tecniche e tendenzialmente – comunque – giocatori che aggrediscono la porta avversaria.

hypervenom-highlight-pack-2015

Colorazioni. Dalla prima versione nero/arancio all’ultima azzurro/arancio dell’Highlight Pack son passati meno di due anni, sempre con scelte cromatiche pazzesche e in grado di catturare l’occhio. Abbiamo apprezzato particolarmente la versione Hyperpunch Red di Brasile 2014 e quella bianca della Shine Through Collection, senza dimenticare le strepitose limited edition dedicate a Neymar: quella tutta dorata del mondiale e la Liquid Diamond rilasciata a gennaio.

Le particolarità. Nel caso non si fosse capito, amiamo questa scarpa. Dovendo sottolineare un’ultima caratteristica che la rende speciale vorremmo parlare dell’attrito. Perché ben poche volte giocando a calcio abbiamo sentito una sensazione come questa: la Nike Hypervenom ti fa sentire sempre dov’è il pallone; non esiste l’impressione di perdere il controllo in nessuna circostanza, dato che la scarpa asseconda perfettamente il piede in ogni più piccolo movimento. Da questo punto di vista – dunque – è una scarpa che non permette alibi, proprio come piace a noi. [Tester: Pobo, Fab]



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