Buon compleanno Paulo Roberto Falcao

Buon compleanno Paulo Roberto Falcao

by Matteo Moschella [http://twitter.com/MatteoMoschella]

Xanxerê è una cittadina di quasi quarantamila abitanti nello stato di Santa Catarina, in quell’angolo meridionale del Brasile stretto tra il Paranà e prima del Rio Grande do Sul. Qui Paraguay, Argentina ed Uruguay si contendono il territorio. Xanxerê non è molto grande, e la si ricorda soprattutto per due motivi: il primo – geopolitico – è la storica reputazione di “capitale del grano”: il suo posizionamento, cruciale nello stato, l’ha messa come crocevia per le vicine città di Florianopolis e Porto Alegre.

Il secondo motivo, è che qui il 16 Ottobre 1953 è nato l’ ottavo Re di Roma, Paulo Roberto Falcão. In realtà Falcão non è nato esattamente qui, ma in un paesino (Abelardo Luz) a una manciata di chilometri sul Rio Chapeco, una bellissima riserva naturale.

Porto Alegre è il punto di partenza del giovane Paulo Roberto: qui esordisce a vent’anni con la maglia dell’Internacional, nel famoso stadio Gigante da Beira-Rio. E’ il 1973 e non è un periodo casuale per l’Internacional: passati i fasti de “O Rulo Compressor”, come veniva chiamata la squadra negli anni ’40, quando vinse tutto, costruito il nuovo stadio da Beira-Rio, i “Colorados” sono pronti a scrivere una nuova pagina della loro storia.

Falcão indossa la maglia biancorossa per quasi sette anni: nel secondo anno (1975) vincono il campionato brasiliano; ribadiscono la vittoria l’anno successivo, facendo loro diciannove partite sulle ventitré del campionato. Poi due anni di digiuno. “Solo” sedici vittorie permettono nel 1979 di tornare a vincere il titolo, ma è la vittoria della terza stella, l’anno in cui non perdono nessuna partita, record che rimane fino ad ora.

Il 1980 è l’anno che tutti ricordano all’Inter (come viene chiamata in Brasile): una finale di Copa Libertadores non capita tutti i giorni. In un gremito stadio del Centenario sfidano i padroni di casa del Nacional Montevideo: perderanno 1-0 con gli uruguagi, ma la squadra diventa l’ossatura della nazionale brasiliana e vincerà i campionati 1981, 1982, 1983 e 1984. Purtroppo senza Falcão, che è partito alla volta della città eterna.

Il 10 Agosto 1980 la Roma guadagna uno dei giocatori che amerà di più nella sua storia. Il primo anno segna poco ma la squadra arriva comunque seconda e vince la coppa Italia, le presenze salgono così come i goal nel secondo anno, ma la vittoria si fa attendere.
Il terzo anno di permanenza è quello che lo consacra al nome di “Divino”, che non si ottiene per nulla nella capitale, e arriva il tanto agognato scudetto.

Dopo la coppa Italia del 1980/81 la Roma replica nell’annata 1983/84, e questo trofeo è l’ultimo a Roma nella carriera del brasiliano: rimane il grande rimpianto della finale di Coppa dei campioni persa con il Liverpool ai rigori in casa, Bruno Conti e Francesco “Ciccio” Graziani sbagliano due rigori decisivi. La scelta di Falcao, di astenersi dal battere il rigore, crea grande scalpore tra il pubblico: il Divino adduce un infortunio come motivazione della sua scelta, ma è solo l’anticamera degli screzi tra il giocatore e la società.

L’evoluzione del rapporto tra il numero 5 giallorosso e il presidente Dino Viola è la chiave per comprendere i motivi dell’addio: al suo arrivo Viola si fida di lui a tal punto da ricevere resoconti della partita, alla fine i dissidi contrattuali e un grave infortunio lo fanno abbandonare Roma.



Post a new comment