Adidas adiPure 11Pro, il nostro test

Adidas adiPure 11Pro, il nostro test

footbAll Nerds per GQ Italia

Ha salutato tutti senza eccessivi clamori, in linea con quello che è sempre stato il suo personaggio. Un giocatore d’altri tempi, Philipp Lahm, capitano e leader della Germania campione del mondo e del Bayern Monaco. Il 18 luglio, appena cinque giorni dopo la finale del Maracanã e a nemmeno 31 anni, Philipp ha detto basta: ha lasciato la nazionale dopo dieci anni di militanza, 113 presenze e 5 reti fra cui quella – bellissima – alla Costa Rica nella prima gara del mondiale 2006.

Ha vissuto gli anni della rifondazione tedesca, quelli dell’illusione e quelli della delusione (una finale e tre semifinali perse), fino a guidare i compagni sul tetto del mondo in una calda serata brasiliana.Una carriera meravigliosa, quella del terzino (destro, sinistro: dove lo metti sta) di Monaco, condita fra le altre cose da 6 Bundesliga, 6 coppe di Germania, una Champions, un mondiale per club, una Supercoppa europea e altri 3 titoli di squadra.

CLICCA L’infografica di michel – football magazine sulla carriera in nazionale di Lahm

Una carriera che non si ferma qui, naturalmente, e che è stata vissuta quasi interamente con scarpe Adidas ai piedi: dalle Predator alle adiPure III e IV fino ad arrivare alle 11Pro del Battle Pack che, in suo onore, abbiamo testato durante Brasile 2014.

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Morbidezza imbattibile.
Dal punto di vista delle sensazioni e a livello prestazionale la caratteristica che definisce meglio queste scarpe è la morbidezza; la nuova tomaia sintetica in microfibra PU non fa assolutamente rimpiangere quella utilizzata sulle versioni precedenti. La prima cosa che ci ha colpito è il comfort percepito sulla pianta del piede (grazie al nuovo disegno della suola), ma anche la calzata attorno alla caviglia non è stretta come in passato. La parte anteriore stringe e si abbassa molto sulle dita offrendo grande aderenza, merito anche del nuovo disegno e della sistemazione dei tacchetti più piccoli anche nella versione FG.

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Protezione nei contrasti.
La comodità va di pari passo con la protezione del piede: la adiPure 11Pro permette di eseguire contrasti ruvidi come ormai poche scarpe sul mercato. Adidas con questo modello non ha ricercato una maggior leggerezza seguendo il trend di mercato (e d’altronde ha una gamma talmente ampia che ha potuto riservare a questa finalità altri prodotti) ma ha voluto offrire un prodotto solido. Il risultato è una miglior percezione del gioco e del pallone, che rende la scarpa estremamente consigliata per chi gioca in difesa o nelle zone centrali del campo, insomma chi deve far gioco o lottare.

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Andate in Pacio.
Dal punto di vista estetico le nuove Adidas 11Pro sono, per così dire, “difficili”. Già dall’anno scorso infatti le colorazioni hanno iniziato a discostarsi da quelle tradizionali, basate sul nero. Sarà che le abbiamo affidate a un tester perfetto come caratteristiche di gioco, ma dai gusti piuttosto classici. Uno che ama colori sobri e tinte unite, vecchia maniera. La colorazione bianconera del Battle Pack con le tre strisce arancioni, a primo impatto lo lasciava un po’ perplesso. Ma dopo averle portate in campo lo scenario e cambiato: già al termine della prima partita un sms smentiva le perplessità. Adidas non ha sbagliato nella scelta delle colorazioni per i mondiali: lo stile “da battaglia” di queste scarpe si apprezza una volta indossate. E lo stesso si può dire per le nuovissime edizioni, appena rilasciate da Adidas, a maggioranza azzurra o nera (Tribal Pack). Cattive ed aggressive, le 11Pro spingono a dare tutto sul campo. Proprio come ha sempre fatto Philipp Lahm.

[Tester: CP8]



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